Entrare a Venezia da Pasqua del prossimo anno costerà 5 euro, esclusi i residenti in Veneto che dovranno però prenotarsi su un portale telematico. Venezia sarà così la prima città al mondo a pagamento. La maggioranza in Comune, come previsto, ha dato parere favorevole al provvedimento sul contributo di accesso proposto dalla giunta del sindaco di centrodestra Luigi Brugnaro.
Misura sperimentale a partire dalla prossima Pasqua
La misura partirà in via sperimentale la prossima primavera per 30 giorni e prevede il versamento di un minimo di 5 euro per quei viaggiatori giornalieri che accedono in città nei giorni di grandi flussi turistici. In consiglio comunale, dopo una bagarre, sono stati 24 i sì e 12 i voti contrari. Il provvedimento porrà un limite ai grandi flussi turistici, mentre c’è attesa per il voto dell’Unesco sulla città patrimonio dell’umanità. C’è stato anche un acceso scontr tra il sindaco Brugnaro e lo scrittore Bettin.
Dopo l’approvazione del Consiglio del “Regolamento per l’istituzione e la disciplina del Contributo di accesso, con o senza vettore, alla Città antica del Comune di Venezia e alle altre Isole minori della Laguna”, un’ulteriore delibera di Giunta definirà, oltre alle giornate interessate dal contributo, specifici dettagli e declinazioni, come ad esempio l’esenzione per tutte le isole minori della Laguna, le fasce orarie di validità del contributo e il valore dello stesso, inizialmente posto a 5 euro.
Per i turisti veneti nessun ticket, ma sarà obbligatoria la prenotazione
In quella delibera, la Giunta definirà anche le modalità di prenotazione obbligatoria per alcune categorie di esenzione, in modalità smart e telematica. Ad esempio, tutti i residenti in Veneto non pagheranno alcun contributo, ma avranno l’obbligo di prenotarsi sul portale.
“Dobbiamo trovare qualche sistema per proteggere la città dal turismo di massa che in certi giorni dell’anno rende la città poco vivibile – ha spiegato il sindaco Brugnaro – Faremo una prova con grande umiltà, cercheremo di non danneggiare nessuno, inizialmente saranno solo una ventina/trentina giorni, che potremmo definire a “bollino nero”.
È un invito ai turisti giornalieri di non venire in quelle giornate, ma qualora decidessero di farlo, di prenotarsi e, se non esenti, di pagare il contributo di accesso. Questa norma è una delle varie azioni messe in campo per contrastare l’over-tourism, come il blocco a nuovi alberghi, ristoranti e bar nella città antica, la pianificazione degli spazi pubblici, la norma per la regolazione del commercio di pregio e, a breve, un nuovo regolamento per le affittanze turistiche”.
“E’ un primo passo sperimentale, per questo manterremo un confronto costante con tutte le categorie economiche e sociali per monitorare assieme gli effetti a breve e medio termine – prosegue l’assessore al Bilancio Michele Zuin – un provvedimento previsto prima del Covid e che ora trova applicazione. Venezia resta accessibile, aperta, ma i visitatori, specie quelli giornalieri, sia nazionali che internazionali, devono condividere la necessità che serve una programmazione per gestire al meglio l’equilibrio tra residenzialità e turismo”.