lunedì 25 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

CATENA D’AFFETTI IN RAI

La redazione della Tgr della Lombardia ha protestato per la nomina a vice caporedattore della capo servizio Paola Colombo. Motivo: la giornalista è sposata con Roberto Pacchetti, condirettore della testata. (Foto: il giorno del matrimonio – VareseNews).

I giornalisti della sede regionale si sono espressi con una votazione per chiedere che la delega sia assegnata a un responsabile che non abbia legami famigiari con componenti della redazione. La direzione ha risposto ai rappresentanti sindacali con un parere aziendale che certifica la regolarità e trasparenza della nomina.

Il Comitato di redazione e il sindacato dei giornalisti Rai, Usigrai, hanno precisato che a essere in discussione non era la professionalità della collega, parlando piuttosto di “un problema di opportunità”.

“Ora questo problema – si legge in una nota – si rende ancora più palese dopo il voto della redazione della Tgr Lombardia, che ha approvato a larga maggioranza (48 votanti su 55 aventi diritto, 41 sì, 6 no e una scheda bianca), il documento assembleare che chiede l’affidamento della delega sulla redazione a un vicedirettore che non abbia legami famigliari con membri della redazione”.

In Rai dal 2001, Colombo è capo servizio dal 2012 e con la promozione a vice caporedattore ha lasciato immediatamente la conduzione. “La sua nomina è regolare e trasparente”, ha replicato la direzione Tgr in un documento inviato ai rappresentanti sindacali, precisando che ha preventivamente chiesto e ottenuto un parere vincolante dalle direzioni aziendali competenti.

Nel parere si legge che “la posizione lavorativa della giornalista Paola Colombo promossa a vice caporedattore non prevede interazioni dirette con il condirettore Pacchetti. Il direttore, in ogni caso, in situazioni conflittuali, verrebbe coinvolto nel processo esercitando il proprio ruolo di garanzia. È stata, comunque, segnalata ai colleghi interessati la necessità di attenersi alle disposizioni del codice etico”.

Sulla vicenda i componenti del Movimento 5 Stelle della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai si sono detti pronti a presentare un’interrogazione “perché – hanno scritto – il caso solleva un evidente problema di opportunità che merita di essere approfondito. Non si tratta di mettere in discussione le competenze e il percorso professionale della giornalista, ma il punto è che la delega sulla redazione lombarda non dovrebbe essere in capo a chi ha legami di parentela con i membri della redazione stessa”.

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