di Claudia Zamorani
Fai la magia tutto quel che vuoi tu, bibbidi-bobbidi-bu. Altro che salario minimo a 9 euro (lordi) all’ora, tante battaglie, grattacapi, inutili barricate per un po’ di lavoro meno misero e precario. Era la strategia ad essere sbagliata. Serviva la fata madrina, altro che la Schlein.
A Ferrara in Fiaba, fiera dei bambini, dei sogni e delle fiabe (Parco Massari, 15-17 e 22-24 settembre) dove la magia è arrivata avvolta da una nuvola di luccichini, il valore del lavoro è schizzato d’incanto alle stelle sfondando in un batter di ciglia il tetto dei 30 euro l’ora. ‘Denari non rimborsabili’, ammoniscono severi i cartelli alle casse sistemate davanti alla porta del castello delle principesse.
Quando si entra nel parco delle fiabe ci si imbatte in un energumeno, un vigilantes privato addetto alla sicurezza, che ti guarda con il bicipite gonfio davanti; chissà forse un tempo era un principe, poi non gli sarebbe andata tanto bene. Chissà se ci arriva lui al salario minimo di 9 euro l’ora. Poi d’improvviso è tutto un tripudio di bolle, fatine e stelline e di sorrisi di meraviglia dei bambini.
Sbucano tra le fronde piccoli piedistalli per pittori in erba, carta e pennello a disposizione per chi voglia dare prova di estro e di creatività. Prima però, prego… passare alla cassa. Sono cinque euro a disegno. Due bambini, 10 euro.
All’improvviso davanti agli occhi appare il castello gonfiabile delle principesse: bello, tutto azzurro bianco e rosa, che ci puoi andare dentro e il divertimento è assicurato ma il principe, che forse è divenuto un rospo, avvisa che il sogno costa 5 euro ogni 10 minuti, non rimborsabili, tempi supplementari esclusi.
Per 10 minuti, 2 figli, senza andare oltre, mi raccomando signora, sono 10 euro, prego. Dieci euro per dieci minuti di gioco. In dieci minuti cosa fai? Poco, ci cuoci a malapena un piatto di pasta se la preferisci al dente.. Le lenticchie no, per quelle ne servono di più.
Per guadagnare 20 euro invece quante ore ci tocca lavorare? Già in versione fata madrina, con salario minimo a 9 euro l’ora, più di due. Due ore di lavoro contro 10 muniti di salti. Ma andiamo avanti.
Siamo a quota 20 euro (più di 2 ore di lavoro) per 2 disegni e 10 minuti di salti. Si gira l’angolo e salta fuori la giostra con le palline colorate dentro. I bambini vi si tuffano e girano avanti e indietro come piccoli criceti in gabbia.
La musica non cambia: sempre due figli, dieci minuti, 10 euro. E siamo a quota 30 (3 ore e mezzo ore di lavoro) per 2 disegni, 10 minuti di salti e 10 minuti di tuffi nelle palline. Adesso però basta, andiamo via. Non prima però di una piccola merendina. Bello il chiosco dei dolcetti colorati. Un waffle confezionato, stitico e riscaldato: 4 euro un gusto, 6 con l’aggiunta delle caramelle. Uno liscio e uno condito, per favore. 10 euro, grazie.
Alla fine abbiamo speso 40 euro (quasi 4 ore e mezzo di lavoro, quasi una mezza giornata) per 2 disegni, 10 minuti di salti e 10 di tuffi nelle palline e due waffle rinsecchiti. Sembrava finita, ma c’è la pesca dei cigni: 10 euro per dieci pescate a bambino. Totale 20 euro. Più leggera di 60 euro, ovvero 6 ore e mezzo di duro lavoro. Un tempo si diceva “non c’è più religione”, oggi dovremmo esclamare “non c’è più proporzione”.
“Venite, venite… venite a Ferrara in Fiaba, dove i sogni diventano realtà e il divertimento è assicurato”. L’importante, per giocare, è avere il portafoglio gonfio. Perché a Ferrara non siamo più trattati da bambini. Un giorno la racconteremo così: “C’era una volta un gioco bello, molto bello, ma durava solo 10 minuti se prima però la mamma non scuciva 5 euro per vedere il Principe azzurro. ‘5 minuti, mi raccomando’. Non rimborsabili.
PS Questo racconto è gratis
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