In ventisei città italiane sedi di università – tra cui Ferrara, Bologna, Modena, Milano, Roma… – è scatta da lunedì la protesta degli studenti. Chiedono interventi urgenti sul caro-studi. L’Unione degli Universitari denuncia l’assenza di una strategia sugli alloggi, sugli affitti che hanno toccato punte stratosferiche, sull’utilizzo del Pnrr (finanziati studentati di lusso), borse di studio, caro libri e salute mentale.
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Intanto, una ricerca nazionale sulla condizione abitativa degli universitari condotta da Cgil, Unione degli universitari (Udu) e Sunia (un’organizzazione degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica) rivela che, in Italia, uno studente su tre non riesce a sostenere le spese necessarie per vivere dove studia.
“Vogliamo poter studiare e lavorare in Italia. Vogliamo un futuro qui, senza essere costretti ad emigrare”. Saranno le parole chiavi della mobilitazione, composta da oltre 26 iniziative in altrettante città (tra cui Bologna, Ferrara, Milano, Modena, Napoli, Palermo) con modalità varie: tende, presidi, flash mob, striscioni. Il tutto sotto lo slogan “Vorrei un futuro qui”.
Il lancio dell’iniziativa, lunedì 25 settembre a Roma davanti alla Sapienza. Saranno presenti parlamentari dei gruppi di opposizione (PD, M5S e AVS) oltre a rappresentanti della Cgil Nazionale e di altre associazioni che hanno deciso di sostenere la battaglia degli studenti.
“Ad aprile abbiamo piantato le tende in venti città, eppure- spiegano gli studenti – non è servito a nulla. A settembre torniamo nelle aule universitarie, trovando una situazione peggiorata. Gli affitti sono aumentati, i libri costano di più. E il Governo cosa ha fatto nel frattempo? Non solo non ha previsto nuove misure di supporto, ma ha addirittura sprecato le risorse del PNRR per studentati di lusso, dichiarando alla Commissione Europea dei posti letto aperti da anni come se fossero nuovi. Ci sentiamo presi in giro. Alla Presidente Meloni che pochi giorni fa ci ha accusato di odiare gli italiani, rispondiamo con la mobilitazione nazionale”.
Le città coinvolte nella mobilitazione saranno: Ancona, Benevento, Bologna, Cagliari, Ferrara, Forlì, L’Aquila, Lecce, Messina, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Roma, Sassari, Teramo, Trento, Torino, Trieste, Udine, Venezia e Viterbo.