sabato 23 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Da indispensabili ad accessorie, anche una madre lo diventa in fretta

di Sara Di Antonio

Un pomeriggio come tanti, caldo.  Indossi ballerine, ma potrebbero essere sandali, in effetti. La giornata è scivolata via, qualche parola, qualche soddisfazione; ti sembra provenire da quelle mattinate fluide, dove non c’è bisogno di incontrare un inghippo a ogni angolo, come invece spesso accade. Sei davanti alla scuola, sciolta dai doveri.

Guardi con particolare affetto il ragazzino cinese con la maglietta blu loggata dell’istituto suddetto, che ti fa ricordare, nell’ordine, quando tua figlia faceva le elementari e quanto è multiculturale e ben amalgamata questa città; e dunque sorridi, perché il sorriso è dei forti, dei migliori.

Ricevi una telefonata di lavoro, l’ultima, ma rispondi volentieri, mentre vedi i primi ragazzi sgattaiolare fuori, specie la splendente giovinetta della terza A, divina su tutte.

Rispondi con cortesia, annuisci mentre sei al telefono, e poi improvvisamente appare perfino una figlia, la tua: solo che sembra improvvisamente più alta, perfino più magra, si muove sicura dentro a dei pantaloni a vita alta, sorprendentemente aderenti. Ti sembra che ondeggi, che indossi dei tacchi, ma naturalmente non può essere così, sono solo quelle orribili sneakers con calzini maleodoranti al loro interno.

E lei risulta, inoltre, in compagnia di un ragazzo che ti ricordi di avere visto all’asilo, ma di cui non serbavi particolare memoria. Era sicuramente più basso e più tozzo un tempo, e non aveva l’aria così sicura. Biondo, tremendamente biondo, non come la cameriera di Guccini che era bionda senza averne l’aria. Lui ne ha l’aria e il sussiego. Per quanto ti riguarda potrebbe essere uscito or ora dal parrucchiere.

Tua figlia, che ti intercetta subito, è piena di imbarazzo, si dimena, e con la mano ti fa segno di “no, non è proprio il momento di venirmi a prendere”. E allora sorridi, perché il sorriso è anche di chi non si sente affatto forte o migliore, continui la telefonata di lavoro, giri sui tacchi, e ti dici quanto è bella questa città; e come si fa in fretta a diventare da indispensabili ad accessorie.

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