domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

DIVORZIATI, DONNE E GAY / I cardinali conservatori attaccano il Papa

Aperto in Vaticano il sinodo dei vescovi convocato per la quinta volta da Papa Francesco proprio sul tema di una radicale, diversa impostazione da dare alla “sua” Chiesa: realtà meno gerarchica e accentratrice, e più pastorale e collegiale. Al Sinodo partecipano per la prima volta le donne e due vescovi cinesi. C’è stata l’aperta contestazione di cinque cardinali ultra-conservatori, tra i quali lo statunitense Burke, sulla linea aperturista di Francesco sulla comunione ai divorziati e sulle coppie omosessuali.

La visione di Francesco viene apertamente contestata da una parte dei vescovi e dei cardinali  sui social. Lo stesso Francesco, chiarendolo al termine dell’omelia nella messa in Piazza San Pietro, anticipa quindi alcune obiezioni, velate o più esplicite, già pervenute al suo orecchio, che sottintendono altrettante critiche all’impostazione assunta dal Sinodo, secondo i detrattori della “linea bergogliana”: un’assemblea “politica”, dove si confrontano visioni diverse della dottrina, tra una parte “destra”, contraria alle aperture pontificie, ed una “sinistra”, più progressista e a favore, ad esempio, della concessione dell’Eucarestia alle coppie di divorziati risposati o a forme di “benedizione particolare” che si darebbero a coppie di persone omosessuali. Tutto fumo negli occhi per una “minoranza rumorosa”, che cerca di screditare i tentativi del Pontefice di aggiornare la dottrina. (Nella foto, un cardinale all’apertura del Sinodo)

Ieri il Papa aveva chiarito che la possibilità che una coppia di coniugi, divorziati e risposati, acceda alla comunione pur senza astenersi dai rapporti sessuali è “magistero autentico”. Lo ha chiarito rispondendo alle domande avanzate dall’arcivescovo emerito di Praga, cardinale Dominik Duka, a nome della Conferenza episcopale ceca.

Esplicito lo scontro tra cinque cardinali, tra i quali Burke, e il nuovo prefetto della Dottrina della Chiesa. C’è di più. Il gruppo di cinque cardinali ultra-conservatori, in vista del Sinodo, sono passati ai fatti e hanno scritto al Papa, esprimendo dei veri e propri dubbi, i cosiddetti “dubia”. Tra le perplessità di questi porporati, vi è anche il sacerdozio femminile.

Francesco, punto per punto, ha risposto, non escludendo la possibilità che ci possano essere “forme di benedizioni” per le unioni omosessuali, seppure distinte dal matrimonio tra uomo e donna. Mentre il no alle donne prete “può essere oggetto di studio”.

Il matrimonio è una unione “tra un uomo e una donna”, ribadisce Bergoglio nella risposta, pubblicata da Vatican News. Per questo, la richiesta di benedizione non deve essere confusa con il sacramento del matrimonio. Ma è importante “la carità pastorale, che deve permeare tutte le nostre decisioni e atteggiamenti. La difesa della verità oggettiva non è l’unica espressione di questa carità, che è anche fatta di gentilezza, pazienza, comprensione, tenerezza e incoraggiamento. Pertanto, non possiamo essere giudici che solo negano, respingono, escludono”.Quando si chiede una benedizione, “si sta esprimendo una richiesta di aiuto a Dio, una supplica per poter vivere meglio, una fiducia in un Padre che può  aiutarci a vivere meglio”.

Quanto all’ordinazione delle donne, il Papa ricorda il loro importante ruolo nella Chiesa, a prescindere dal fatto che non siano sacerdoti. Ma ribadisce che “non è una definizione dogmatica” e che “può essere oggetto di studio”, come è il caso della validità delle ordinazioni femminili per gli anglicani.

La lettera contenente i dubia è firmata da Walter Brandmüller, Juan Sandoval Íñiguez, Joseph Zen Ze-kiun, Raymond Leo Burke, Robert Sarah. Di questi, solo gli ultimi due hanno meno di ottant’anni e possono quindi – all’interno di un eventuale, futuro Conclave – guidare una “fronda conservatrice” per far eleggere un Papa più vicino alle proprie posizioni.

Ipotesi molto difficile, dal momento che, dopo l’ultimo Concistoro dello scorso 30 settembre, Francesco ha raggiunto un numero di nomine cardinalizie che assicurano il quorum dei due terzi necessari ad eleggere il suo successore. Nonostante, va chiarito anche questo, tutti i porporati creati finora da Bergoglio non po sucssano essere ricondotti a un’unica, omogena corrente.

Ieri erano arrivate le bordate del cardinale statunitense Burke contro il nuovo prefetto dell’ex Sant’Uffizio, creato cardinale nel Concistoro di sabato scorso, Victor Manuel Fernandez: “Si deve riflettere sulla gravità della situazione ecclesiale quando il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede accusa di eresia e scisma quelli che chiedono al Santo Padre di esercitare l’Ufficio petrino per salvaguardare e promuovere il depositum fidei”. Lo ha detto nel corso dell’evento anti-Sinodo “La Babele sinodale”.

Al Sinodo “non serve uno sguardo immanente, fatto di strategie umane, calcoli politici o battaglie ideologiche”, chiarisce il Papa nella sua omelia. Richiamando il brano evangelico che la liturgia propone, nella quale si ricorda San Francesco d’Assisi, il Pontefice ha detto che proprio Gesù, in un momento di “desolazione pastorale”, non si lasciò “risucchiare dalla tristezza, ma alza gli occhi al cielo e benedice il Padre perché ha rivelato ai semplici i misteri del Regno di Dio. Nel momento della desolazione, dunque, Gesù ha uno sguardo capace di vedere oltre: loda la sapienza del Padre e riesce a scorgere il bene nascosto che cresce, il seme della Parola accolto dai semplici, la luce del Regno di Dio che si fa strada anche nella notte”.

A dispetto del chiarimento del Papa, che chiarisce che il Sinodo non è un Parlamento, i numeri sembrano contraddirlo: 464 i partecipanti alle assise (365 membri ordinari, compreso il Papa, di cui 54 donne; 85 i partecipanti non votanti, di cui 27 donne).

I partecipanti hanno vissuto tre giorni di ritiro a Sacrofano, scanditi dalle meditazioni di padre Timothy Radcliffe e madre Ignazia Angelini, da Messe celebrate da vescovi e diversi momenti di preghiera. Un’idea inedita, questa del ritiro, per ricordare anzitutto la dimensione spirituale di ciò che Francesco tiene a ribadire non essere un “parlatoio”. Del Sinodo il Papa vuole che venga restituito lo “spirito ecclesiale, non politico”. A cominciare dalla comunicazione.

I lavori in Aula Paolo VI si svolgeranno per la prima volta utilizzando tablet già allestiti nei vari tavoli circolari, messi a disposizione di ognuno dei presenti; i dispositivi elettronici dispongono di software di traduzione, per leggere e scaricare documenti, per chiedere la parola e votare. Il tutto per “evitare lo spreco di carta”.

L’ambiente. In occasione dell’apertura dell’assise, viene pubblicata oggi la nuova Esortazione apostolica Laudate Deum che torna a distanza di otto anni sui temi dell’Enciclica Laudato sì. Anche per questo il sinodo si presenta con un volto green, anche per la scelta della Segreteria generale di provvedere a compensare parte delle emissioni di Co2 residue, prodotte dal Vaticano, con progetti capaci di generare un “credito” di carbonio tale da bilanciare il “debito” accumulato. Un passo quasi dovuto in vista della pubblicazione della Laudate Deum.

Articoli correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

CATEGORIE ARTICOLI

Articoli recenti