martedì 26 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

BUFERA SGARBI / Il sindaco di Ferrara non vede, non sente, non parla

di Ilaria Baraldi *

E’ valsa la pena lasciare che si sfaldasse una struttura di professioniste e professionisti competenti e preparati, che hanno lasciato i nostri musei per andare a dirigerne in altre città, quale era Ferrara Arte, che aveva negli anni acquistato giusta fama per le eccezionali mostre prodotte per Palazzo dei Diamanti (basti solo citare “Lo sguardo di Michelangelo” che fece poi il giro del mondo e “Orlando Furioso 500 anni” che ha conquistato poco meno di 147.000 visitatori) o coprodotte con i più grandi musei europei (dove valgono più le competenze tecniche che le amicizie politiche) ed era riconosciuta come un marchio di garanzia delle mostre prodotte specificamente per la nostra città, blasone che ha consentito a Ferrara di ricevere in prestito gratuitamente opere che diversamente mai sarebbero arrivate fin qui?

E’ valsa la pena disperdere questo patrimonio per affidare Ferrara Arte al “famoso critico d’arte” Sgarbi – arrivato il quale, appunto, si è assistito alla dispersione dei tecnici che vi lavoravano -? Qual era – oltre al provincialismo dell’avere il “ferrarese famoso” che gira per le stanze dei bottoni – l’obiettivo di affidare Ferrara Arte al personaggio istrionico frequentatore di salotti reali e televisivi, collezionista di cariche politiche, amministrative e presidente di numerosi altri enti in giro per il paese?

Di sicuro Sgarbi non può lamentarsi del trattamento riservatogli dalle amministrazioni precedenti, che aprirono le porte del Castello estense a lui, alla sorella e alla loro collezione d’arte; poi Alan Fabbri ha pensato che fosse necessario affidargli la direzione di Ferrara Arte, alla quale Sgarbi al momento ha portato soprattutto una dote di amici e di mostre in replica da altri musei, senza nulla aggiungere alla fama di Palazzo dei Diamanti.

In compenso Ferrara finisce sempre più spesso sulle cronache nazionali per il tramite di Sgarbi non per ragioni che facciano inorgoglire, ma per ragioni che ci fanno vergognare di averlo alla direzione di Ferrara Arte.

Dalle intemperanze in aula parlamentare alle volgari battute sessiste alla inaugurazione della stagione del MAXXI di Roma, passando per l’annuncio di una mostra che non si farà perché gli eredi del fotografo Mapplethorpe, offesi dalla volgarità sgarbiana, lo hanno sbugiardato, chiudendo una mostra mai aperta, fino alle notizie sulla furia del Ministro Sangiuliano che scarica il suo sottosegretario avendo scoperto che: pare si faccia pagare violando la legge per inaugurazioni ed eventi pubblici, fa promesse con soldi del ministero che il ministero non può mantenere e, dulcis in fundo, secondo la procura di Roma avrebbe centinaia di migliaia di euro di debiti verso il fisco.

Si va verso il ritiro delle deleghe da sottosegretario e, naturalmente, da palazzo municipale, dove ancora le dimissioni di Ovadia bruciano sull’altare delle alleanze, tutto tace.

Allora, chiediamo ancora, ne valeva la pena? Cosa resterà di Ferrara Arte e delle mostre a Palazzo di Diamanti dopo che l’ennesimo scandalo di Vittorio Sgarbi si sarà spento – se anche questa volta si spegnerà -?

“Fiori e cavoli”, probabilmente.

***

  • Ilaria Baraldi è consigliera comunale del Pd
  • Foto: Archivio Ferrara Arte

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