MILANO. Gli agenti della Polizia di Milano hanno arrestato un algerino di 37 anni su mandato di cattura internazionale per associazione terroristica. Durante i servizi sulle metropolitane il 37enne si era mostrato aggressivo con gli agenti che lo controllavano, gridando “Allah Akbar” e ha cercato di afferrare dallo zaino un coltello con una lama di oltre 12 centimetri.
I poliziotti della Digos hanno scoperto che l’uomo, sconosciuto alle forze di polizia italiane, era ricercato in Algeria perché “ritenuto delle milizie dello Stato Islamico, e impiegato sul fronte siro-iracheno”. All’esito delle comparazioni foto-dattiloscopiche, è stata la Digos ad accertare come l’uomo fosse ricercato dalle autorità algerine che lo ritengono, fin dal 2015, appartenente alle milizie dello Stato Islamico. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere “San Vittore”, in attesa del trasferimento in Algeria.
Istigava su internet, sui suoi profili social, a commettere attentati terroristici e faceva apologia di alcuni atti di terrorismo avvenuti nel mondo. Questo il profilo di un cittadino del Bangladesh, arrestato con l’accusa di partecipazione a un’associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. L’operazione è condotta dalla Digos di Genova e dalla Direzione centrale della Polizia di Prevenzione.
Risulta che fosse attivo in circuiti telematici di matrice jihadista riconducibili ad ‘Al Qaeda’. L’indagine che ha portato all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti è cominciata nel 2021. Secondo gli investigatori, l’uomo aveva aderito all’organizzazione terroristica pakistana ‘Tehrik-e Taliban Pakistsan (TTP)’, associata ad Al Qaeda, e si era reso disponibile al combattimento e al martirio. L’indagato da più di due anni è residente a Genova, dove lavora come operaio nei cantieri navali.