sabato 23 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

I perché del no allo sciopero generale

GIL e UIL alzano il tiro dopo il confronto con l’Autorità di garanzia sugli scioperi: mancano i requisiti dello sciopero generale secondo l’Autorità, ma lo sciopero viene confermato. Secondo l’Autorità lo sciopero convocato per venerdì 17 “non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici”.

“All’esito dell’audizione odierna con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil – si legge in una nota – la Commissione di garanzia ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90”.

La Commissione precisa che non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, “ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”.

Quel che la Commissione aveva già fatto sapere è che lo sciopero del 17 novembre non terrebbe conto della concomitanza tra gli scioperi e delle limitazioni imposte per legge alla durata degli scioperi in alcuni settori. In particolare la Commissione chiede di escludere dallo sciopero nazionale del 17 novembre i settori del trasporto aereo e dell’igiene ambientale, per i quali sono già programmati scioperi nei giorni vicini, e di abbreviare quello dei vigili del fuoco e del trasporto pubblico locale, che per legge possono scioperare solo 4 ore consecutive, e ferroviario, che può scioperare per otto ore.
Cgil e Uil: “Non rispetteremo i divieti”

“Confermiamo la proclamazione dello sciopero generale e le sue modalità di svolgimento per la giornata del 17 novembre”. Lo affermano, in una nota congiunta Cgil e Uil. “Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di Garanzia. Si tratta – proseguono le due Confederazioni – di un’interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l’effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione a tutte le lavoratrici ed i lavoratori”.

Gli obiettivi della protesta, la quarta in un mese e mezzo, come riportano alcuni slogan dei sindacati in questa occasione, sono: “Alzare i salari, estendere i diritti e contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani; a sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale che è necessaria e urgente”.

In mattinata Luigi Sbarra, intervenendo a Radio1, ha detto che il suo sindacato, la CISL, non vuole farsi travolgere “da supposte egemonie”. “Il sindacato s’indebolisce quando risponde a una logica di pensiero unico che mortifica le diverse sensibilità, che nel nostro Paese per fortuna esistono nella comunità nazionale, per noi si chiama pluralismo”, ha detto Sbarra commentando la differenziazione di Cisl rispetto allo sciopero proclamato da Cgil e Uil. “Noi rispondiamo al mandato che ci arriva dalla nostra base, dai nostri associati”, ha detto ancora Sbarra, precisando: “Non ci facciamo travolgere da supposte egemonie di altre organizzazioni sindacali”.
Lega: “Il garante castiga il capriccioso Landini”

“La Commissione di Garanzia degli scioperi mette in castigo il capriccioso Maurizio Landini: bocciata la pretesa del leader della Cgil di trascorrere un weekend lungo il prossimo 17 novembre sulla pelle di milioni di italiani”. E’ quanto afferma la Lega in una nota. “La mobilitazione – prosegue il partito guidato dal vicepremier Matteo Salvini – non potrà essere di 24 ore: i troppi anni a servizio del Pd al governo nazionale hanno arrugginito la CGIL che evidentemente ha dimenticato l’abc”

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