venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

FERRARA / I medici del Sant’Anna: “Gravissima crisi della sanità”

Protesta dei medici all’ospedale Sant’Anna di Ferrara. L’Anaao Assomed ha proclamato uno stato d’agitazione per la gravissima crisi in cui versa la sanità ferrarese. E per la prima volta in 18 anni sciopero locale nell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Anna. Alla base della protesta non sono questioni riguardanti incrementi economici, bensì  la carenza di personale, perchè al Sant’Anna, come in altri ospedali, la mancata assunzione di medici sta provocando carichi di lavoro insostenibili sia per i medici, sia per gli infermieri.

La grave situazione è evidenziata ormai dalle continue prese di posizione delle rappresentanze sindacali come l’Anaao Assomed che rappresenta i dirigenti medici e sanitari dell’azienda ospedaliero-universitaria Sant’Anna e dell’Azienda Asl di Ferrara, le quali, in base alla Legge 502 del 1992, erano e sono due Aziende sanitarie separate e diistinte.

“Intendiamo denunciare alle autorità competenti e ai cittadini la gravissima crisi che attraversa la sanità ferrarese – dichiarano – Non chiediamo incrementi economici ma solo assunzioni di personale”. Il sindacato che ha la maggioranza assoluta delle deleghe sindacali, dopo il fallimento del tentativo di conciliazione con la direzione della azienda ospedaliero-universitaria Sant’Anna, alla presenza del prefetto, annuncia l’intenzione di proclamare una prima giornata di sciopero locale nell’azienda ospedaliero universitaria Sant’Anna. “Non accadeva da 18 anni”, dicono.

Le motivazioni che sono alla base dello scontro con la Direzione sono note da tempo: mancato rispetto degli impegni assunti nel corso del tentativo di conciliazione del 5 luglio 2023 in tema di assunzioni, concorsi, primariati, stabilizzazione dei precari; ore di straordinario utilizzate come fattore ordinario di programmazione del tempo di lavoro e di copertura dell’orario di lavoro; ferie non godute; violazione delle norme contrattuali. Di fatto, tale situazione si configura come storica, in quanto in 18 anni non si è mai dovuti arrivare a toni tanto esasperati.

L’agitazione si inserisce, oltre allo sciopero nazionale del 5 dicembre,  nella particolare cronica mancanza di personale nei pronto soccorso che ha costretto l’azienda sanitaria ferrarese a invitare gli assistiti a rivolgersi, in presenza di lievi patologie, ai Cau, i Centri di Assistenza e Urgenza tanto sbandierati dall’assessore regionale alla Sanità dell’Emilia, Raffaele Donini.

Rivolgersi ai Cai a molti è apparso un modo di nascondere la polvere sotto il tappeto. Non costringe, infatti, la Regione ad assumere medici per i pronto soccorso, le strutture di primo intervento alle quale i cittadini si rivolgono in gran numero, che stanno subendo non da oggi  una costante e proccupante emergenza.

Efficace per comprendere la situazione del Sant’Anna e dell’intera sanità emiliana è il commento di un’oculista di un importante ospedale della regione: “Sappiamo dell’invito dell’ospedale di Ferrara di rivolgersi al servizio solo se necessario, non mancando di ricordare che per i codici lievi ci sono anche i Cau e la Guardia medica. Ma i cittadini – precisa la dirigente in sintonia con i tanti colleghi esasperati – non sanno nemmeno che cosa sono i Cau. La triste verità è che li hanno istituiti per non pagare e assumere nuovi medici al pronto soccorso”.

Che la sanità sia la grande malata d’Italia è un dato ormai acquisito dall’opinione pubblica. Un progressivo degrado che si riflette anche sulla qualità dell’assistenza e che ha costretto i medici italiani a indire uno sciopero per il 5 dicembre. Ecco l’articolo.

SCIOPERO NAZIONALE DEI MEDICI

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PS. Sul sito della Regione Emilia Romagna – Salute si legge un’esilarante spiegazione dei Cau. – Costituiscono (i Cau, ndr) punto di riferimento dei servizi territoriali in una ottica di prossimità e capillarità e mantengono modalità ed interfacce organizzative con le COT, le UCCP e le AFT dei MMG, dei PLS, degli specialisti ambulatoriali interni, le UCA e con i DEA. Quest’ultimi, badate bene, di I e II livello – Quando si dice la chiarezza…

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