sabato 16 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Il pandoro non era per beneficenza: Chiara Ferragni multata per un milione

Sanzione di oltre 1 milione alle società riconducibili a Chiara Ferragni e di 420mila euro alla Balocco per “pratica commerciale scorretta per il Pandoro Pink Christmas”. Lo annuncia l’Antitrust, spiegando che – secondo l’Autorità – “le suddette società hanno fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro “griffato” Ferragni, avrebbero contribuito ad una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino.

La donazione di 50mila euro (specifica l’Autority), era stata invece già stata effettuata dalla sola Balocco mesi prima. “Le società riconducibili a Chiara Ferragni hanno incassato dall’iniziativa oltre 1 milione di euro”.

LA DECISIONE DELL’ANTITRUST

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato le società Fenice e TBS Crew, che gestiscono i marchi e i diritti relativi alla personalità e all’identità personale di Chiara Ferragni (rispettivamente per 400mila e per 675mila euro), e la Balocco Industria Dolciaria, per 420mila euro.

L’Antitrust contesta alle tre società di aver attuato una pratica commerciale scorretta per aver pubblicizzato il “Pandoro Pink Christmas” – “griffato” Chiara Ferragni – lasciando intendere ai consumatori che comprandolo, avrebbero contribuito ad una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, per acquistare un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.

Invece – continua l’Autority nel comunicato riportato dalle agenzie di stampa – “Le società Fenice e TBS Crew hanno incassato la somma di oltre 1 milione di euro a titolo di corrispettivo per la licenza dei marchi della signora Ferragni e per la realizzazione dei contenuti pubblicitari, senza nulla versare all’ospedale Regina Margherita di Torino”.

Secondo l’Autority la pratica scorretta si è articolata in diverse condotte: far credere, nel comunicato stampa di presentazione dell’iniziativa, che acquistando il “Pandoro Pink Christmas” al prezzo di oltre 9 euro (anziché di circa euro 3,70 del pandoro non griffato), i consumatori avrebbero contribuito alla donazione che in realtà era già stata fatta dalla sola Balocco, in cifra fissa, a maggio 2022, quindi molti mesi prima del lancio dell’iniziativa, avvenuta a novembre 2022. Aver diffuso, tramite il cartiglio apposto su ogni singolo pandoro “griffato” Ferragni – continua l’Antitrust – “informazioni idonee ad avvalorare la circostanza non vera che l’acquisto del prodotto avrebbe contribuito alla donazione pubblicizzata”.

Ed aver infine pubblicato post e stories sui canali social della signora Ferragni in cui si lasciava intendere che comprandolo si poteva contribuire alla donazione e che Ferragni vi partecipava direttamente. “Circostanze risultate non rispondenti al vero nonostante le sue società avessero incassato oltre 1 milione di euro”.

Secondo l’Antitrust questa pratica ha limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori facendo leva sulla loro sensibilità verso iniziative benefiche, in particolare quelle in aiuto di bambini affetti da gravi malattie, violando il dovere di diligenza professionale ai sensi dell’articolo 20 del Codice del Consumo e integrando una pratica commerciale scorretta, con elementi di ingannevolezza ai sensi degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo.

Dopo la multa dell’Antitrust il Codacons annuncia che avvierà “Una azione legale contro la Balocco e Chiara Ferragni, chiedendo ai due soggetti di rimborsare il costo del pandoro a tutti i consumatori che hanno aderito all’iniziativa di solidarietà”. L’associazione annuncia inoltre una istanza ad Instagram e all’Autorità per le comunicazioni affinché, alla luce della decisione dell’Antitrust, incrementino i controlli sui messaggi pubblicitari legati a iniziative di solidarietà lanciate sul social dai Ferragnez, ad esclusivo interesse degli utenti che hanno diritto alla totale trasparenza.”

L’associazione di consumatori ricorda, che nella denuncia presentata assieme ad Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi “erano riportate segnalazioni circa la scarsa trasparenza dell’iniziativa di solidarietà e i dubbi sull’utilizzo dei fondi raccolti presso i cittadini che avevano acquistato il pandoro”.

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