domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

FERRARA / Finalmente 2024 parteciperà alle elezioni: il programma

Un progetto semplice e ambizioso che poggia su una parola, cambiamento. Un modello nuovo, coraggioso, moderno in grado di rendere obsoleto, per differenza, quello vigente e di spazzarlo via “con la forza gentile delle idee, come il vento fa con la polvere”.

Sono i punti cardine e le finalità del programma del Gruppo Finalmente 2024 (sito) per le amministrative di Ferrara del prossimo 9 giugno già illustrati in un incontro al Bar La Farmacia. Con un obbiettivo ambizioso: riportare la Felicità a Ferrara, al posto delle giostre e dell’indifferenza. Un cambiamento possibile sottoponendo agli elettori ferraresi un modello nuovo e coraggioso.

Il Gruppo (civico) parteciperà alle elezioni comunali per il nuovo sindaco appoggiando la lista civica di Fabio Anselmo che ha accolto le idee e le proposte di Finalmente incentrate sul concetto politico della felicità, ovvero sul cambiamento dell’azione politica e amministrativa che porti ben-essere nella comunità e che sconfigga l’indifferenza e la paura che dominano la quotidianità di Ferrara, soprattutto dei suoi giovani ormai avvolti in una triste realtà fatta di solitudine.

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A partire proprio dalle fondamenta, dalla definizione stessa di patto fondante che lega sindaco e cittadini, dal concetto stesso di mandato elettorale, che va revisionato fin nelle sue premesse perché non può più essere che l’interesse della politica verso noi cittadini si manifesti in modo opportunistico a ridosso del voto solo per raccogliere consensi e si esaurisca subito dopo il voto. Roba ottocentesca. Via.

La partecipazione e l’ascolto dei cittadini – necessari alla politica  per assumere le
decisioni migliori possibili e non come gentile concessione – devono caratterizzare tutto il
mandato elettorale, dal primo all’ultimo giorno, e per questo vanno inseriti come punti nel programma elettorale e nello statuto comunale  In modo che quando un cittadino alle urne esprime una preferenza per un determinato candidato, potrà poi far valere il diritto alla partecipazione continua per tutto il mandato.

“Non esiste solo il diritto dei cittadini di essere ascoltati – ha spiegato Claudia Zamorani, giornalista, manager all’università e portavoce del gruppo – ma anche il dovere degli eletti e della politica di promuovere contesti favorevoli alla emersione dell’ntelligenza collettiva e di rispondere puntualmente, alle proposte che ne scaturiscono, nonché rendere possibile il loro monitoraggio per misurare i progressi e introdurre eventuali azioni di miglioramento. Diversamente da quello che succede a Ferrara, dove l’anticamera sotto lo scalone del municipio può durare mesi e non avere esito”.

Le assemblee dei cittadini devono entrare nei programmi elettorali e di mandato. “A Nantes, in Francia – racconta Zamorani – si sta sperimentando con successo una idea nuova di mandato elettorale che mette la partecipazione al centro delle decisioni della politica come punto di forza della politica stessa. Le decisioni importanti si prendono basandosi su tre saperi: quello decisionale dei politici, quello tecnico degli amministratori e quello territoriale delle persone. In questo modo si stabilisce un dialogo continuo tra eletti e coloro che hanno conferito il mandato.

Non dimentichiamo poi che dal 2013 l’Unesco ha lanciato la rete mondiale delle città che
apprendono. Vogliamo che anche Ferrara entri a farne parte. Se anche a Ferrara fossimo stati abituati ad apprendere, fin da piccoli, forse per la scelta del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra ci saremmo risparmiati di assistere allo spettacolo indecoroso basato sullo scontro, sulla lotta, sulla tifoseria da stadio, sulla supremazia dell’uno sull’altro, peraltro priva di contenuti, tipico di una vecchia idea di politica maschia e aggressiva in cui non ci riconosciamo e che non ci interessa.

IL PROGRAMMA DI FINALMENTE 2024

Assessorato, con portafoglio, alla Felicità, perché il Prodotto interno lordo da solo non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago.

Iniziative di conciliazione vita – lavoro a partire dalla revisione degli orari, delle pause pranzo, delle entrate e uscite dal lavoro e dalla scuola, settimana di 4 giorni, perché felicità è anche tempo liberato e qualità delle relazioni.

Mandato elettorale che metta la partecipazione continua dei cittadini al centro delle decisioni della politica, come punto di forza per la politica stessa e non come gentile concessione, sul modello dei 3 saperi Nantes. La partecipazione dei cittadini deve essere garantita per tutto il mandato e per questo inserita in modo esplicito nel programma.

Stimolo alla partecipazione delle donne nella vita pubblica e al mondo del lavoro, a cominciare dalla loro presenza nella lista elettorale.

Rilancio dei quartieri come cuori pulsanti della città con assemblee cittadine periodiche tra sindaco e assessori da una parte e gli abitanti del quartiere dall’altra, per ascoltare segnalazioni, proposte, per presentare iniziative e progetti.

Asili per tutti e gratis, variando se serve, come serve, le poste dei capitoli di bilancio: -asili per tutti perché senza un asilo non si torna al lavoro – gratis perché altrimenti il lavoro povero e precario ci costringe a casa.

Doposcuola pomeridiani e campi estivi gratuiti con possibilità, per chi lo desidera, di seguire attività extrascolastiche sportive, di socialità e culturali con personale dedicato. Ricordiamo che un campo estivo costa in media 130 euro a settimana a bambino e che l’estate senza scuola dura più di 3 mesi.

Spazi polifunzionali gratuiti per accogliere i nostri ragazzi per intrattenersi e incontrarsi e biblioteche aperte 7 giorni su 7, perché i giovani non siano costretti, per chi se lo può permettere, ad andare a consumare al bar per ritrovarsi e stare assieme; e per chi non se lo può permettere, a rimanere a casa e a cadere nel buio della solitudine digitale.

Accesso gratuito alla cultura per i giovani fino ai 25 anni.

Sostegno alle imprese competitive che investono in innovazione e ricerca, start up, in collaborazione con l’Università,

Città davvero a misura di bicicletta, e di ciclisti, per una città più verde e salubre: perché andare a lavorare in bici o portare i bambini a scuola non siano più un pericolo.

Politiche di social housing per garantire una casa ad affitto calmierato per chi fatica ai prezzi di mercato: giovani coppie, famiglie monoparentali, studenti, immigrati, lavoratori fuori sede.

Studentati per una città che sia davvero universitaria e autobus con corse anche serali e notturne per i giovani che vanno accolti con servizi all’altezza di una città campus.

Servizi socio-sanitari territoriali di quartiere e infermieri di vicinato per favorire e assistere una popolazione sempre più anziana.

Vigili di quartiere che vigilino sulla sicurezza, quartiere per quartiere.

Cittadinanza onoraria del Comune ai bambini e ai giovani residenti a Ferrara e nati in Italia da genitori stranieri che non possono avere la cittadinanza fino alla maggiore età.

Adesione di Ferrara alla rete Unesco delle città che apprendono.

Panchine nei parchi e in città, al posto dei cancelli. Vogliamo che Ferrara, oltre a città delle biciclette, diventi città delle panchine come simbolo di ben vivere, di accoglienza, di inclusione e benessere.

FERRARA DISTRETTO DELLA FELICITA’

Vogliamo che Ferrara diventi un distretto della Felicità, comemotore di sviluppo e di crescita, con tanto di assessorato con portafoglio alla Felicità interna lorda (Fil) perché il Prodotto  interno lordo da solo non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago. La stella polare dev’essere il FIL e non più il decantato Pil, che nel nostro Paese al suo aumentare non ha fatto altro che allargare il divario tra chi ha molto e chi non ha il sufficiente. Perché è soltanto la Felicità Interna Lorda che restringe un tale divario e, soprattutto, ci consente di sconfiggere sia l’indifferenza, sia la paura del futuro.

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