martedì 26 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

INSURREZIONE / Tre anni fa l’assalto al Congresso. Trump: li perdonerò

Il 6 gennaio del 2020 l’assalto dei sostenitori di Trump, uscito sconfitto alle presidenziali, a Capitol Hill, il Congresso americano. Una vicenda che ha scosso l’America e che continua a provocare aspre polemiche e spaccature nel mondo politico repubblicano. Ieri tra Biden e Trump si è registrato uno scontro dialettico che non lascia presagire  nulla di buona a pochi giorni dall’avvio delle primarie repubblicane nello Iowa.

TRE ANNI FA: BIDEN

Miliziani di estrema destra, suprematisti, ex agenti di polizia, veterani di guerra, perfino una medaglia d’oro alle Olimpiadi. Tre anni fa l’assalto al Congresso americano. Il bilancio delle inchieste sul 6 gennaio 2021 registra 1.230 arresti e oltre 730 condanne con pene che vanno da pochi giorni a più di vent’anni di carcere.

Ogni settimana si susseguono arresti e nuovi processi e finora soltanto due persone sono state prosciolte da tutte le accuse. L’anniversario del giorno più lungo per la democrazia americana ha scatenato un aspro scontro tra il presidente Jeo Biden e il favorito delle primarie repubblicane, l’ex presidente Trump che aspira al secondo mandato lanciando accuse di estrema ferocia all’attuale Casa Bianca.

Donald Trump usa “la retorica della Germania nazista”, “abbraccia la violenza politica” e, dopo aver istigato l’assalto al Campidoglio, prepara un nuovo “assalto alla democrazia”. A 10 giorni dall’inizio delle primarie repubblicane in Iowa e alla vigilia del terzo anniversario dell’attacco al Congresso, Joe Biden ha rilanciato pubblicamente per la prima volta in un comizio, in Pennsylvania, le accuse mosse in eventi elettorali privati dei mesi scorsi al suo probabile rivale nella corsa alla Casa Bianca.

Il presidente ha deciso di trasformare le elezioni in un referendum sul tycoon dipingendolo come una minaccia per la democrazia, nella speranza di mobilitare non solo i democratici ma anche gli indipendenti e i repubblicani moderati.

“Oggi ci siamo ritrovati un giorno prima del 6 gennaio, un giorno impresso per sempre nella nostra memoria perché è stato il giorno in cui abbiamo quasi perso l’America”, ha esordito il presidente, “Oggi siamo qui per rispondere alla domanda più importante: la democrazia è ancora la causa sacra dell’America? Questa non è una questione retorica, accademica o ipotetica. Se la democrazia sia ancora la causa sacra dell’America è la questione più urgente del nostro tempo. Questo è in ballo alle elezioni del 2024”, ha detto il presidente degli Stati Uniti nel suo primo comizio del 2024 nella storica Valley Forge, vicino a Philadelphia, sede del quartier generale dell’esercito continentale di George Washington durante la rivoluzione americana.

“Trump non farà quello che deve fare un presidente americano, il suo assalto alla democrazia non è solo parte del suo passato ma è ciò che sta promettendo per il futuro. Si rifiuta di denunciare la violenza politica. La violenza politica non è mai e poi mai accettabile negli Stati Uniti, non ha posto in una democrazia, non puoi essere filo-insurrezionalista e filo-americano”, ha sottolineato Biden attaccando il tycoon per il suo ruolo nell’assalto al Congresso. Biden ha poi sottolineato che la campagna del suo rivale “riguarda tutta lui, non l’America” e “Trump è pronto a sacrificare la nostra democrazia per tornare al potere”.

Sui rischi di una seconda presidenza Trump ha lanciato l’allarme anche la candidata repubblicana Nikki Haley, in un dibattito della Cnn: “Genera caos, non possiamo avere un paese in disordine e un mondo in fiamme e passare altri quattro anni di caos. Non sopravviveremmo”.

LA FEROCIA DI TRUMP

Donald Trump, in un comizio in Iowa, ha replicato alle accuse del presidente Joe Biden sostenendo che sia proprio l’attuale inquilino della Casa Bianca la “vera minaccia per la democrazia” americana. “A causa della sua grossolana incompetenza, ha detto Trump, Biden “è il peggior presidente nella storia degli Stati Uniti: è incompetente, è disonesto”, ha continuato: “Sta distruggendo il nostro Paese come nessun altro” .

“L’unica insurrezione è quella che sta avvenendo al nostro confine, dove sta permettendo a milioni di persone provenienti da parti sconosciute di invadere il nostro Paese a un livello ben peggiore persino di un’invasione militare” – ha rincarato la dose il Tycoon.

La ferocia di Donald Trump. il magnate newyorkese, ex presidente e probabile prossimo candidato alle elezioni presidenziali Usa del 2024, torna sul suo social Truth con una retorica violenta contro gli avversari. E in particolare, senza nominarlo, contro il capo della Casa Bianca in carica, Joe Biden.

“Nessuno dei leader mondiali, buoni o cattivi, è così malvagio e malato come i delinquenti che abbiamo nel nostro Paese che, con le loro frontiere aperte, l’inflazione, la resa in Afghanistan, la nuova truffa verde, le tasse elevate, nessuna indipendenza energetica, la crisi delle forze armate, Russia/Ucraina, Israele/Iran, stanno cercando di distruggere i nostri Stati Uniti, un tempo grandi. Possano marcire all’inferno!” ha tuonato con violenza il tycoon, riferendosi alle politiche dell’amministrazione guidata dal presidente Biden.

Infine, l’annuncio che nel suo terzo mandato, (Trump sostiene di essere stato derubato della rielezione) ricorrerà al perdono presidenziale per i sostenitori che diedero l’assalto a Capitol Hill.

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