mercoledì 11 Dicembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Questa sera lo Spritz

A Ferrara una caffetteria al posto del Museo del Risorgimento e della Resistenza, che sarà trasferito in un’altra sede, ma non si sa ancora né dove né quando.
di Claudia Zamorani
Nei locali che furono del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, chiuso temporaneamente per trasferimento sine die, sarà allestita la nuova caffetteria e cocktail bar del Palazzo dei Diamanti.
Lo si apprende dalle cronache festose che fanno da cornice al countdown della inaugurazione dell’attesa mostra sul Rinascimento, in programma dal 18 febbraio al 19 giugno a Ferrara, che verrà inaugurata venerdì alla presenza della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.
Una metafora dei tempi moderni, un bar che prende il posto della Storia e della Memoria.
Quando si entrava nel Museo del Risorgimento e della Resistenza, che noi ferraresi non sappiamo bene quando riaprirà, all’improvviso arrivava un pugno diritto allo stomaco quando davanti agli occhi distratti dei visitatori si apriva quella distesa immensa di occhialini accatastati uno sopra l’altro, che sono così piccoli e leggeri, se ci si pensa, ma che a migliaia finiscono con il costruire e a incarnare quel muro di vergogna della nostra storia recente e che ha portato migliaia di ebrei a essere prima espulsi dalla scuole, dalle università, dalla vita, infine rastrellati e portati a morire nei campi di concentramento.
Con la pubblicazione del Manifesto della razza, il 4 luglio 1938, comincia la campagna antisemita. Già nell’agosto 1938 iniziano a Ferrara le operazioni di censimento che dovevano quantificare e qualificare la locale popolazione israelita. Tanti i delatori che denunciavano amici e vicini di casa per un pugno di soldi.
Con le leggi razziali viene stabilito per legge l’espulsione degli studenti e dei docenti da tutte le scuole e dall’Università, divieto di matrimonio tra ariani ed ebrei, divieto per gli ebrei di avere alle proprie dipendenze domestici di “razza ariana”, divieto per tutte le pubbliche amministrazioni, per banche e assicurazioni di avere alle proprie dipendenze ebrei, divieto di svolgere la professione di notaio e di giornalista.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, l’occupazione tedesca di #Ferrara e l’istituzione della Repubblica Sociale (RSI) la persecuzione diventa arresto, deportazione ed eliminazione. Sono più di cento gli ebrei ferraresi brutalmente deportati prima al campo di smistamento di Fossoli, e poi nei campi di sterminio nazisti, per la maggior parte ad Auschwitz. Di questi solamente cinque faranno ritorno.
Alla vigilia dell’inaugurazione del nuovo bar che ha preso il posto della nostra Memoria noi cittadini ferraresi, che abbiamo ancora nelle orecchie quel sibilo mortifero delle delazioni dei nostri vicini di casa, chiediamo a questa Amministrazione di sapere con esattezza quando riaprirà il Museo del Risorgimento e della Resistenza.
QUANDO TORNERA’ LA NOSTRA MEMORIA?
Aderisci a Finalmente 2024 – #Ferrara , per un progetto di nuovo futuro.

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