La Capitale in mano alle gang. Ieri sera un morto e un ferito grave in un agguato in puro stile mafioso in una zona a quell’ora molto frequentata. Dopo l’uccisione tre giorni fa del 14enne rumeno (qui la notizia) al capolinea della Metropolitana C, un altro omicidio ha scosso Roma: stavolta a essere ucciso con modalità tipiche delle organizzazioni mafiose è stato in zona Corviale un 33enne già gambizzato in passato.
Sarebbero almeno quindici i colpi di pistola esplosi ieri sera, una sventagliata, poco dopo le 19.30, in largo Odoardo Tabacchi, in zona Corviale, dove è rimasto ucciso Cristiano Molè (nella foto da Facebook), e ferito un 30enne che era in auto con lui. Una sventagliata che non gli ha lasciato scampo in un agguato in stile mafioso. I killer hanno affiancato il suv sul quale Molè era a bordo insieme a un amico, lui rimasto gravemente ferito, e hanno fatto fuoco poco intorno alle 19.30, incuranti delle persone che erano lì a Corviale nella serata di lunedì.
La vittima, romano di 33 anni, aveva alle spalle dei precedenti ed era stata già gambizzata dieci anni fa, in zona Bravetta. Molè è stato ucciso da un proiettile che lo ha raggiunto al torace, mentre l’altro uomo è stato ferito a una gamba.
Sulla vicenda indagano i carabinieri del nucleo investigativo di via in Selci per risalire ai responsabili, sul luogo della sparatoria il pm della Dda, Mario Palazzi. Al vaglio le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza che potrebbero aver ripreso l’auto bianca durante la fuga.
Gli investigatori non escludono che si sia trattato di un regolamento di conti, ma resta da chiarire se sia maturato nel contesto del traffico di droga. Sull’omicidio sta indagando l’antimafia. Altro aspetto che stanno accertando è se i due obiettivi dell’agguato avessero un appuntamento con qualcuno. I killer, subito dopo gli spari, si sono dati alla fuga a bordo di un’auto, sembrerebbe una panda di colore chiaro. Il ferito è stato portato al San Camillo e già in serata è stato sentito dai militari.