Il Tar del Lazio, la sentenza è di ieri 17 gennaio 2024, ha annullato i provvedimenti che hanno disciplinato le prove di ammissione alla facoltà di medicina per l’anno accademico 2023/2024, salvaguardando però le posizioni di chi ha superato le prove e si è iscritto ai corsi. Lo ha reso lo stesso Tribunale amministrativo, chiamato a pronunciarsi sugli oltre 3mila ricorsi dei candidati che non avevano superato il test.
In particolare per il Tar il meccanismo di “equalizzazione” alla base del punteggio presenta “elementi di alea che, da un lato, non sono giustificati da esigenze oggettive della selezione e, dall’altro, non consentono un ordinamento degli aspiranti sulla base della sola performance, essendo la relativa posizione influenzata dall’attribuzione di un fattore di parametrazione del punteggio che limita, in modo per ciascuno diverso, il punteggio massimo raggiungibile e che mina, pertanto, la par condicio tra i candidati”. In altre parole, le prove di accesso ai corsi per diventare medici non erano bilanciate.
Secondo il candidato ricorrente (il cui ricorso è stato accolto), “due laureati potrebbero essere stati giudicati in misura diversa non in quanto l’uno è più preparato dell’altro, ma perché a uno dei due sarebbe stato somministrato un kit di domande reputato sulla base dell’equalizzazione più difficile o più semplice”.