Manifestazione contro la presenza dello stand di Israele alla fiera Vicenza Oro dei centri sociali con scontri tra i manifestanti e la polizia. Una successiva, sempre a Vicenza, è stata organizzata dalla comunità palestinese e ha visto la presenza di tremila persone. In questo caso tutto si è svolto regolarmente e senza incidenti-
Scontri nella tarda mattinata a Vicenza tra un gruppo di manifestanti appartenenti ai centri sociali e le forze dell’ordine in occasione dell’apertura della fiera ‘Vicenza Oro’. I manifestanti hanno protestato per la presenza nella fiera del padiglione di Israele.
I disordini sono avvenuti quando un gruppo di manifestanti ha tentato di cambiare il percorso del corteo per raggiungere il centro fieristico di Vicenza. In testa al corteo i manifestanti con cartelli con su scritto “Stop global war” e “Free palestine”. Gli agenti hanno compiuto una carica con l’uso anche degli idranti.
Sono 10, in tutto, i feriti da parte delle forze dell’ordine in seguito agli scontri. Si tratta di feriti lievi medicati perlopiù per escoriazioni e contusioni. Nove sono agenti dei Reparti Mobili impegnati nella gestione dell’ordine pubblico, mentre il decimo ferito è un funzionario della Digos di Venezia. Non si hanno, al momento, informazioni sul totale dei tra i manifestanti.
Il Presidente del Senato Ignazio La Russa: “Vicinanza a Israele e alle forze dell’ordine”. “Trovo grave e ingiustificabile quanto avvenuto oggi a Vicenza dove dei manifestanti dei centri sociali hanno deviato il percorso del loro corteo per protestare contro la presenza di alcuni operatori di Israele alla Fiera Vicenza Oro venendo a contatto con le Forze dell’ordine. La condanna per questi atti di violenza e antisemitismo deve essere netta e unanime. Nessuna tolleranza è ammissibile. A Israele e a del gli agenti di polizia rimasti feriti giunga la vicinanza mia personale e del Senato della Repubblica”.
Questo il commento della seconda carica dello Stato che conserva da sempre in casa, vantandosene, i busti del suo idolo politicop, Benito Mussolini.