Nuovo giallo in Iran per la morte di una studentessa di 20 anni, Anahita Amiripour, uccisa con colpi di arma da fuoco mentre era in macchina con un amico ferito gravemente da agenti in borghese nella città di Borujerd, nell’Iran occidentale. Il fatto, ancora senza un movente ufficiale, è stato reso noto dall’organizzazione curda per i diritti umani Hengaw.
Iran international riferisce che agenti in borghese hanno cercato di fermare l’auto dove i due ragazzi viaggiavano e che il ragazzo alla guida, non sapendo chi fossero gli uomini in abiti civili ha cercato di fuggire, e a quel punto gli agenti hanno aperto il fuoco.
La giovane (nella foto diffusa dall’ong Hungaw) era studentessa di educazione fisica al primo anno nell’Università Borujerd Azad. Il giovane che era con lei, Jalayi-far, ha riportato gravi ferite ed è tuttora ricoverato.
Secondo gli attivisti, i parenti di lei sono stati minacciati in modo da non rendere noto l’omicidio. Secondo la versione ufficiale, l’omicidio sarebbe una conseguenza dei disordini legati all’attentato avvenuto a Kerman ai primi di gennaio facendo almeno cento morti. Una strage rivendicata dall’Isis che ha proiettato l’Iran dentro una fase nuova di conflitto in Medio Oriente e per la quale Teheran considera responsabile gli Stati Uniti e il suo principale alleato: Israele.
Due dipendenti dell’ospedale di Borujerd, dove il ragazzo è stato ricoverato, sono stati convocati dai pasdaran e poi minacciati perché non contraddicessero la versione dell’incidente fornita dalle autorità. Ma gli attivisti respingono le affermazioni dell’autorità locale, sottolineando che le forze di intelligence hanno deliberatamente preso di mira gli studenti, causando la morte di Anahita Amiripour.