di Luciano Canova* ed Emanuele Pizzurno*
— Qual è il risultato di una ipotetica sfida tra Inter e Juventus sui numeri di bilancio? La gestione aziendale dei nerazzurri è migliore di quella dei bianconeri, ma sulla società milanese pesa il bond da 409 milioni. Quanto incide lo stadio di proprietà.
(da LaVoce.info). Juventus e Inter sono coinvolte in una sfida avvincente con in palio lo scudetto in serie A e il 4 febbraio si affronteranno nel più importante derby d’Italia. Ma cosa ci dicono i conti delle due squadre? In un ipotetico derby tra bilanci, abbiamo considerato l’annata appena conclusa, il 2022-2023, che consente di evidenziare alcuni aspetti rilevanti. Innanzitutto, parliamo di due società di dimensione comparabile: la Juventus fattura qualcosa più di 500 milioni di euro, mentre l’Inter 430.
Una differenza sostanziale riguarda lo stadio, di cui la Juventus ha la proprietà. E già da questo punto di vista i numeri sono interessanti. Si tratta di una voce importante per quanto riguarda i ricavi di entrambe le squadre, ma se la Juventus incassa 61,5 milioni di euro dalle gare, l’Inter arriva a 79 milioni. È tra le squadre in serie A con più biglietti venduti e le prestazioni sportive degli ultimi anni hanno consentito di giocare molte partite.
Insomma, un primo spunto è che l’eventuale costruzione di uno stadio di proprietà servirebbe all’Inter per aumentare il flusso dei ricavi, consentendo anche di ridurre i costi di affitto (comunque limitati) e ammortizzando l’investimento negli anni. Non si tratta però di una voce di bilancio in cui la Juventus fa la differenza.
Se ci concentriamo sui ricavi, per entrambe le squadre pesa molto il player trading, con le plusvalenze registrate attraverso la vendita di giocatori: per la Juventus parliamo di una voce pari a 70 milioni di euro e per l’Inter pari a 40 milioni.
Le voci più rilevanti per gli incassi sono relative ai diritti tv: l’Inter ha sfruttato la scorsa stagione ai massimi livelli, arrivando sulla soglia dei 200 milioni di euro contro i 150 della Juventus. Sulle sponsorizzazioni è invece la Juventus a doppiare (quasi) i nerazzurri, con 150 milioni contro 80.
Se guardiamo ai costi, entrambe le squadre pagano ingaggi notevoli per assicurarsi le prestazioni dei calciatori: più di 280 milioni per la Juventus e 220 per l’Inter. Le due squadre hanno imboccato un sentiero di riduzione dei costi proprio per alleggerire questa voce.
Rispetto all’Inter, la Juve sfrutta lo stadio pagando molto meno in termini di affitti, ma compensando con maggiori costi per l’ammortamento degli investimenti: queste cifre non sono quindi determinanti per il risultato finale di bilancio.
E qui si arriva al punto chiave: entrambe le squadre sono su un sentiero di riduzione delle perdite, ma l’Inter ha chiuso lo scorso anno con un risultato operativo di -40 milioni di euro, mentre la Juventus registra -99 milioni, con una perdita più che doppia.
La gestione aziendale
Dal punto di vista del conto economico, la gestione aziendale dell’Inter è indubbiamente migliore, con alcuni punti da evidenziare: la gestione aziendale di una squadra di calcio è strettamente correlata ai risultati sportivi, altamente aleatori: le vittorie sono risultato di pianificazione, ma anche di rischio e fortuna.
L’Inter indubbiamente ha sfruttato alcuni anni di prestazioni molto positive massimizzando i risultati economici e “riducendo” le perdite; il sistema calcio italiano ha un gap strutturale importante con quello di altri paesi in termini di dimensione delle sponsorizzazioni e dei diritti tv, che rappresentano le voci di ricavo più importanti per una società.
Nel Regno Unito, gli incassi per la vendita dei diritti tv delle partite arrivano a 3 miliardi di euro l’anno, mentre in Italia non superano il miliardo. Rendere il prodotto più attraente per il mercato globale significa, a ruota, aumentare appetibilità e dimensionamento economico degli sponsor.
Oltre alla gestione aziendale, che è la principale fonte delle perdite delle due squadre, pesa anche la gestione finanziaria. Sia Juve che Inter sono fortemente indebitate, di conseguenza hanno tanti interessi da pagare ogni anno: circa 40 milioni di euro per l’Inter, 21 per la Juve. Questo aspetto, unito alle imposte, porta le due squadre a essere fortemente in perdita: 85 milioni l’Inter e circa 124 milioni la Juventus.
Stato patrimoniale
Sul fronte delle attività, il valore del parco giocatori della Juventus supera i 320 milioni di euro, mentre la stessa voce per l’Inter arriva a 137 milioni. Tra le attività, una differenza considerevole la fa proprio lo stadio, che per la squadra torinese rappresenta 170 milioni di valore tra i fabbricati.
Entrambe le squadre hanno molto denaro in cassa: 48 milioni per la Juventus e 100 per l’Inter che però, in gran parte, fanno riferimento a un prestito che Suning (la controllante dell’Inter) ha sottoscritto con il fondo americano Oaktree.
Al di là delle voci relative alla compravendita dei giocatori, è utile concentrarsi sul debito. Inter e Juve sono società molto indebitate, una caratteristica comune a tutte le squadre di serie A. Il totale del debito ammonta a 702 milioni di euro per l’Inter e a 833 per la Juventus.
L’Inter ha un patrimonio netto negativo di 42 milioni di euro, raddoppiato in un solo anno a causa delle perdite di bilancio registrate l’anno precedente. La società milanese ha una situazione molto appesantita e il bilancio mostra perché: al di là del prestito con Oaktree (sono in corso discussioni relative al rifinanziamento o a una exit strategy), la vera voce che toglie respiro ai conti della società di Milano è il bond da 409 milioni di euro.
Vale oltre il 50 per cento del passivo dello stato patrimoniale ed è il “vero padrone” di qualunque analisi: a cascata, è una passività che si traduce in un esborso per oneri finanziari doppio rispetto alla Juventus, drenando risorse dalla liquidità e togliendo possibilità di investimento. Anche la Juventus ha una struttura debitoria importante, ma è finanziariamente più solida sul fronte patrimoniale.
Risultato finale
L’esito del derby d’Italia dei conti è dunque, ancora una volta, un testa a testa e un sostanziale pareggio: sono due società di dimensione simile con flussi comparabili. Lo stadio di proprietà rappresenta più un’opportunità per l’Inter di aumentare i ricavi che una voce in grado di spiegare oggi le differenti performance economiche.
Se sul fronte del conto economico la gestione aziendale dell’Inter, anche grazie ai risultati sportivi, è migliore di quella della Juventus, su quello dello stato patrimoniale la struttura debitoria rende incerte le prospettive future e la società nerazzurra è più vulnerabile di quella bianconera a shock esterni.
Per completezza avremmo voluto inserire nel confronto anche il Milan. Purtroppo, però, il bilancio dei rossoneri, approvato il 23 ottobre 2023, non è stato ancora pubblicato sul sito della società. Una mancanza di trasparenza che non fa onore alla storia del Milan.
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Luciano Canova Docente e ricercatore alla Scuola Enrico Mattei, insegna Economia Sperimentale e di Comunicazione Scientifica al Master MEDEA (Management dell’Economia dell’Ambiente e dell’Energia).
Emanuele Pizzurno Professore di ingegneria economico-gestionale nella Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC Università Cattaneo.