Dopo gli autovelox tagliati con il flessibile da Fleximan, arriva il giustiziere dei dossi stradali, i rallentari della velocità, a Bologna, nel Reggiano e ora anche in Veneto dove si è avuta l’ultima impresa della banda di smontatori. Armati di cacciavite e tanta pazienza svitano e staccano pezzo dopo pezzo i diassuasori. Un gioco da ragazzi farlo per gente esperta e veloce. (Nella foto da internet, l’installazione di un dosso lungo una strada residenziale)
L’ultimo dosso a sparire nel giro di poche ore notturne si è avuto a Giavone di Veronella, in Veneto. Il «Dossoman» di Giavone ha agito così in fretta da lasciare interdetti il sindaco Loris Rossi e i cittadini che avevano chiesto un intervento contro l’elevata velocità delle auto lungo la via principale del paese.
Mercoledì scorso, su indicazione dell’amministrazione, gli operai comunali hanno posato il dosso rallentatore in gomma in via Giavone; venerdì notte, «Dossoman» ha rimosso, con un lavoro pulito, il rialzo stradale. Non è stata trovata traccia del dosso e non è presente alcuna immagine di videosorveglianza che possa aiutare a individuare il colpevole. La polizia dopo il sopralluogo ha inviato d’ufficio la notizia di reato per furto in Procura. Il dosso di Giavone ha avuto davvero una vita breve: solo due giorni e mezzo. Evidentemente non era apprezzato da qualcuno che passa lungo la via.
Se Fleximan ha colpito a più riprese sulla Cispadana a Boretto, Novellara, Correggio e San Martino in Rio, nel Reggiano, ecco arrivare bande efficienti di “smontatori” dei dossi antivelocità a Gualtieri. Dossoman dopo aver colpito in provincia di Bologna, mette la sua firma anche nel Reggiano.
E’ accaduto nella notte in via Codisotto a Mane, sulla circonvallazione interna del paese, dove al mattino presto il sindaco Renzo Bergamini è passato e si è accorto che i vari pezzi del dosso non erano allineati: infatti i bulloni erano stati quasi tutti svitati. Da pochissime settimane i dossi erano stati piazzati sulla strada. E già qualcuno aveva sollevato polemiche, forse non gradendo l’obbligo di transitare a così bassa velocità in quel tratto di strada, fra abitazioni, negozi, un bar e incroci con varie strade.
I DOSSI ARTIFICIALI (da Quattroruote)
Con una specifica ordinanza l’ente proprietario della strada (nella maggior parte dei casi su strade comunali) può installare dei dossi artificiali, in genere costituiti da elementi prefabbricati di plastica approvati dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti oppure realizzati in asfalto. I dossi artificiali sono in ogni caso evidenziati mediante zebrature gialle e nere di uguale larghezza parallele alla direzione di marcia.
I dossi artificiali non possono essere installati su tutte le strade, ma solo su quelle residenziali su cui vige un limite di velocità inferiore o uguale a 50 km/h. La norma vieta l’installazione dei dossi artificiali sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento. Anche i dossi artificiali devono essere presegnalati con lo specifico segnale.
I dossi artificiali possono essere installati in serie (a distanza compresa tra 20 e 100 metri) e in questo caso il segnale dev’essere dotato di un pannello integrativo con la parola “serie” oppure “n…. rallentatori”.
Come. I dossi artificiali hanno dimensioni diverse in base al tipo di strada su cui sono installati:
a) per limiti di velocità pari o inferiori a 50 km/h: larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm;
b) per limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h: larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm;
c) per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h: larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm.
I tipi a) e b) devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico antisdrucciolevole saldamente ancorati alla superficie stradale, mentre il tipo c) può essere realizzato anche in asfalto.