Tra Reggio Emilia e Parma si sono susseguite in 72 ore più di 130 scosse di terremoto, leggere ma che hanno generato preoccupazione e paura pur non avendo procurato danni. La popolazione è scesa in strada da case, uffici e negozi. I sismografi della rete Ingv hanno registato anche oggi delle scosse di lieve intensità.
La scossa più forte, 4.2 di magnitudo, è stata avvertita ieri a Calesano, in provincia di Parma, non molto distante da Reggio. Il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, ha spiegato che “quello tra Parma, Reggio e Modena è uno dei duecento sciami che mediamente interessano l’Italia ogni anno. Sotto, la mappa dello sciame sismico nell’area tra Parma e Reggio Emilia.
Il meccanismo è quello del sisma compressivo: la pianura padana e il Mar Adriatico scendono lentamente in subduzione cotto la catena degli Appennini. E’ un meccanismo che nel 2012 diede origine ai forti terremoti in Emilia. La nostra speranza è che non evolva. In genere non lo fa nel 95% dei casi”.
IERI, VENERDI’ 9 FEBBRAIO.
Scosse di terremoto nel Parmense. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (l’Ingv), i terremoti sono avvenuti rispettivamente alle 3.55 e alle 4.03 con epicentro il primo a sei chilometri da Langhirano e il secondo a cinque chilometri da Calestano. Non si segnalano danni a persone o cose. La prima scossa che ha interessato la zona – di magnitudo 3.4 – registrata alle 00.31.
Lo sciame sismico che da due giorni fa tremare la terra nel Parmense ha fatto registrare nella notte la scossa più forte, di magnitudo 3,4, con epicentro nella zona di Felino, a sud del capoluogo emiliano. Il terremoto e’ stato avvertito in tutta l’area pedemontana ma non sono stati segnalati danni.
Alle 22,30 di ieri era stata avvertita una scossa di terremoto di magnitudo 3,3. Poi, dopo la mezzanotte, le scosse sono state una dozzina: quella di magnitudo 3,4 alle ore 3,55, a una profondita’ di 20,8 chilometri, ha reso noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Un’altra di magnitudo 3,2 e’ arrivata otto minuti dopo, con epicentro vicino a Calestano.
GUARDA LA SEQUENZA DELLE SCOSSE (INGV)
Da mercoledi’ sono in totale un’ottantina le scosse, tutte comprese nella zona tra zona tra i paesi di Langhirano, Calestano e Frassinoro. Gli geologi hanno spiegato che insistono sulla faglia inversa del Monte Bosso e sono dovute a uno spostamento dell’Appennino Emiliano-Romagnolo verso nord-est.