Milioni di euro buttati in mare per l’incapacità di costruire un’accoglienza diffusa in Italia. Una sconfitta. Il vescovo di Ferrara e Comacchio, Gian Carlo Perego, nella sua veste di presidente della Commissione episcopale per le migrazioni si scaglia contro l’accordo Italia-Albania sui migranti, ratificato ieri dal Senato in via definitiva con 93 voti favorevoli e 61 contrari (nessun astenuto). Un’intesa che per Perego sancisce «una nuova sconfitta della democrazia» e dimostra ancora una volta «l’incapacità di costruire un sistema di accoglienza diffusa nel nostro Paese».
L’arcivescovo di Ferrara-Comacchio ricorda che l’Italia è ancora «al 16° posto in Europa nell’accoglienza dei richiedenti asilo rispetto al numero degli abitanti» e parla di 673 milioni di euro «veramente “buttati in mare” per l’incapacità di governare un fenomeno, quello delle migrazioni forzate, che si finge di bloccare, ma che cresce di anno in anno».
La stessa cifra che lo Stato impiegherà in dieci anni per il patto Roma-Tirana “poteva rigenerare non solo la vita di molte persone, ma la vita anche delle nostre comunità – prosegue il presule – 673 milioni di euro che avrebbero significato posti di lavoro e un indotto economico. 673 milioni spesi anche perché guardiamo maggiormente a vendere armi – le spese per gli armamenti sono aumentate del 3,7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 2.240 miliardi di dollari, il livello più alto mai registrato (Sipri) – e a finanziare conflitti invece che costruire pace”.
Uno spreco di risorse pubbliche. Un nuovo atto di non governo delle migrazioni, di non tutela degli ultimi della terra”. L’arcivescovo già nei mesi scorsi aveva contestato il decreto migranti del Viminale, auspicandone espressamente l’abrogazione.
L’accordo prevede la costruzione di un centro di identificazione nell’entroterra del Paese balcanico che potrà accogliere «fino a un massimo di tremila» persone, oltre a una struttura più piccola per il primo approdo nel porto di Shengjin, dove far attraccare le navi italiane con i profughi. I 673 milioni stimati per il costo del progetto saranno stanziati in dieci anni.
La decisa, coerente e coraggiosa presa di posizione di monsignor Perego ha provocato la reazione del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che ha relegato la forte critica “a un’opinione della Cei. Non mi sembrano soldi buttati in mare, poi ognuno ha la sua opinione. Sono soldi che vengono ben spesi, per affrontare la questione migratoria con un Paese che è candidato a far parte dell’Unione Europea. Oggi c’era Blinken in Albania”.
Per le opposizioni il protocollo resta inapplicabile senza violare le norme italiane e internazionali sui diritti umani. Mentre Amnesty international definisce la ratifica «vergognosa e pericolosa» e «rischia di danneggiare migliaia di persone che verrebbero portate in Albania e detenute dopo il loro salvataggio in mare».