venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

CROLLO DI FIRENZE / LA Procura: “Nel cantiere emerse diverse criticità”

Sul crollo del cantiere della Esselunga di Firenze la procura afferma che ci sono “diverse criticità” non ultima la regolarità dei documenti dei lavoratori. Una verifica verifica dei lavori è stata eseguita il 12 gennaio. Gli 8 operai coinvolti lavoravano per 3 ditte diverse, mentre decine erano le aziende nelle varie fasi di costruzione. Tra le vittime un italiano, tre marocchini e un tunisino: esperti di genetica per l’identificazione. Aperto il varco dove si cerca il disperso, che sarebbe la quinta vittima del crollo. Domani la manifestazione sindacale sulla sicurezza nei cantieri.

Il fascicolo del crollo strutturale che ha interessato il cantiere di Via Mariti a Firenze è, al momento, ancora senza indagati mentre si prosegue nella ricerca del corpo dell’operaio disperso: il bilancio rimane ancora quello di cinque vittime (compreso il disperso) e tre feriti gravi. Un’altra decina di operai lavorava nell’area vicina e sono scampati per miracolo al disastro.

Le squadre dei vigili del fuoco, che da oltre quattro giorni sono impegnati giorno e notte nelle operazioni di rimozione delle macerie, sono riusciti a liberare un varco per accedere alla zona dove si pensa possa trovarsi un ultimo disperso, e in quel punto stanno operando anche alcuni mezzi meccanici.

GUARDA Le ricerche dei vigili del fuoco nel cantiere

Sullo stato di salute dell’edificio in costruzione si è espresso il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia: “Il dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che vi fossero diverse criticità, che abbiamo constatato nel momento in cui ci siamo portati nel cantiere” per il nuovo supermercato dell’Esselunga. Spiezia non specifica quali siano questi problemi e mantiene la linea del “massimo riserbo” sulle indagini.  L’opera coinvolgeva decine di ditte nelle varie fasi di costruzione e, di queste, solo tre sono quelle a cui appartenevano vittime e feriti.

La grande trave crollata, che si muoveva ancora, è stata rimossa la notte tra domenica e lunedì. Levarla ha reso più sicure le ricerche da parte dei vigili del fuoco dell’ultimo disperso Bouzekri Rachimi, 56 anni, marocchino. Su quattro extracomunitari (tre morti e il disperso; la quinta vittima è l’italiano Luigi Coclite) due sono irregolari col permesso di soggiorno, come confermato dal procuratore che ha rivelato un altro sforzo in atto negli accertamenti: quello sulle identificazioni delle salme. “C’è il problema di abbinare i nomi ai corpi – ha detto Spiezia – perciò è iniziata anche una complessa attività di identificazione su ciò che resta di questi poveri operai, avviata con l’ausilio di esperti e che richiede competenze specifiche, anche di tipo genetico perché questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche”

Sulla dinamica che ha causato il crollo della trave – o di un suo elemento specifico che non sarebbe stato ancora ben fissato – come, si ipotizza, in gergo un dente, un mozzo, uno snodo non stabilizzato – “è prematuro, non possiamo dire nulla”. Spiezia ha chiarito però che l’ufficio “ha adottato da subito tutte le iniziative per assicurare all’inchiesta immediatamente le principali fonti di prova”; anche se “il lavoro di acquisizione di tutte le fonti non è ultimato però possiamo dire che abbiamo messo al riparo i principali dati probatori che ci serviranno per le ricostruzioni, anche di tipo tecnico”.

I documenti di cantiere e anche i progetti possono darsi per acquisiti (ci sono quelli depositati presso gli uffici comunali che danno i permessi a costruire), così come ci sarebbero già i verbali di primi testimoni – progettisti e tecnici – sentiti per le prime, sommarie informazioni.

La polizia postale è andata a cercare documenti alla sede centrale della Rdb a Atri, in provincia di Teramo, l’industria che produce le travi prefabbricate, che poi vengono montate per organizzare lo scheletro di edifici come questo a uso commerciale o industriale. Anche altre aziende hanno avuto richiesta di documenti da organismi investigativi.

L’Asl Toscana Centro ha reso noto col direttore del Dipartimento Prevenzione Renzo Berti che su cantieri come questo “il monitoraggio è molto frequente” tanto che l’ultima verifica era stata fatta il 12 gennaio e “non aveva dato luogo a rilievi. E “ce ne erano state altre precedenti, perché c’è una sistematicità di controllo” sui subappalti perché “può accadere che ci siano fatti con un criterio non adeguato”. Ma anche su questo, dice, “non abbiamo rilevato niente”.

 

Crollo a Firenze, proseguono le ricerche dell'ultimo disperso

LA CRONACA DEL 16 FEBBRAIO. Crolla l’impalcatura di un cantiere per la costruzione di un supermercato a Firenze: sono quattro gli operai morti, altri tre erano stati estratti vivi ieri, c’è un disperso che si ritiene sia deceduto e che fa aumentare il numero delle vittime di questa tragedia. La Cgil accusa: “Agli operai veniva applicato il contratto dei metalmeccanici: per risparmiare”.

L’impresa esecutrice dei lavori risulta l’Aep Attività Edilizie Pavesi, una srl con sede a Pieve del Cairo (Pavia). Gli stessi sindacati hanno reso noto che la costruzione del nuovo supermercato della Esselunga sta impegnando oltre 30 aziende in subappalto. La società committente dei lavori risulta un’immobiliare di investimento e sviluppo che ha sede a Milano.

Sul cartello che indica committenti, progettisti e responsabili dei lavori c’è il nome della societ milanese, La Villata spa, che è l’immobiliare del gruppo Esselunga e dietro cui salta fuori un nome molto noto: Angelino Alfano. Nei mesi scorsi Esselunga è salita al 100% del capitale della società comprando da Unicredit il 32,5% per 435 milioni, dopo i Rotelli e i Gavio. E l’ex pluriministro Alfano, protagonista dell’era berlusconiana, oggi partner dello studio legale Bonelli Erede, è finito nelle grazie anche di Marina Sylvia Caprotti, figlia del defunto Bernardo, fondatore di Esselunga, e della madre Giuliana, tanto da essere nominato capo della società.

Dai primi accertamenti, secondo Repubblica Firenze, sembra che due cittadini nordafricani fossero irregolari in Italia e senza permesso di soggiorno. Il Papa ha espresso dolore per le vittime di Firenze e il lutto della città e ha invocato più impegno nella tutela dei lavoratori.

Stamani alle 8.30 un pilone principale del cantiere Esselunga – in via Mariti, nel quartiere di Novoli, un tempo vi sorgeva l’ex panificio miilitare al centro di una disputa urbanistica sulla destinazione dell’area – è crollato. I vigili del fuoco parlano “di un importante cedimento dei piloni principali”. Sul posto stanno operando anche le squadre Usar, dedicate al soccorso in caso di terremoti o crolli. Stanno incontrando difficoltà per via dell’enorme quantità di cemento che è finito per precipitare sui lavoratori.

Il presidente della Regione Toscana Giani fa sapere che sono otto i lavoratori coinvolti su una cinquantina impegnati nei lavori. Dalla macerie sono state estratte cinque persone, mentre tre sono sotto ancora sotto il cemento armato“. Di questi cinque, “tre sono stati estratti vigili, sono in ospedale in codice giallo e c’è ottimismo sulla loro situazione”.

A causare il disastro all’interno del cantiere di via Mariti è stato il cedimento di una trave di cemento armato.

Il governatore della Toscana Giani – riporta l’Agenzia Dire – ha raccontato che nella strada laterale che lambisce il cantiere “si può vedere ancora un pulmino di bambini: è stato un miracolo” che le macerie “non si siano riversate all’esterno. Il pulmino è ancora lì fermo, i bambini sono stati portati via”.

Una tragedia che spinge adesso il presidente della Regione a farsi promotore di una risposta delle istituzioni. Si tratta “di una tragedia di dimensioni tali da suscitare un senso di impegno fortissimo perché non accada mai più”. Al momento del crollo “c’erano una cinquantina di persone nel cantiere. Il fatto che siano otto i lavoratori coinvolti” rappresenta un numero “limitativo rispetto” a quanto poteva accadere, “al coinvolgimento di tanti altri” operai. “Dobbiamo essere sempre più incalzanti sui controlli: occorre che, quando si entra in questi ambienti, ci siano tutte le condizioni di sicurezza. I cantieri devono essere monitorati costantemente”.

Marina Caprotti, presidente di Esselunga, esprime “profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime del gravissimo incidente di questa mattina nel cantiere di via Mariti a Firenze”. “Siamo sconvolti per quanto avvenuto”, afferma spiegando che “il cantiere in costruzione era affidato in appalto a una società terza e siamo a disposizione delle autorità per contribuire a chiarire la dinamica di quanto accaduto e per qualsiasi esigenza”. “In segno di lutto nel pomeriggio i negozi Esselunga della città di Firenze verranno chiusi.

Da segnalare come a tarda sera alcuni dei grandi organi di informazione televisiva hanno confezionato i servizi sul crollo di Firenze: prima le interviste e le sintesi delle reazioni della politica e di rapresentanti del governo – con relative parole di sdegno sulle morti bianche che funestano il nostro Paese – poi le notizie su quanto di tragico è avvenuto.

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