Svolta nelle indagini sulla strage di Altavilla Milicia, nel Palermitano, in cui sono stati torturati e uccisi Alessandra Salamone e i figli Kevin ed Emanuel.
“La superstite, la figlia 17enne primogenita di Giovanni Barreca, autore del triplice omicidio, ha partecipato alle torture dei riti di purificazione”. A rivelarlo, durante la conferenza stampa, convocata per illustrare i dettagli della strage, è il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio che ha aggiunto: “E’ una terribile tragedia, quando ci siamo trovati lì è stato uno strazio. Vedere i corpi in quelle condizioni è stato un dramma. Non c’è alcun motivo di enfatizzare quanto è successo. Il padre è un soggetto che da anni vive un delirio mistico dominato da una fanatica religiosità. Che pesa molto sui figli”.
Per l’uccisione della moglie e di due figli, è in carcere, oltre al muratore padre e marito delle vittime, anche una coppia di Palermo Sabrina Fina e Massimo Carandente. Sul fronte dell’inchiesta, durante la conferenza stampa, è arrivata anche la conferma che i due coniugi palermitani “erano presenti nella casa di Altavilla al momento dell’omicidio”.
“Non abbiamo ancora i risultati dell’autopsia e quindi non sappiamo ancora come sono morti Antonella Salamone e i figli Kevin e Emanuel – ha detto ancora il procuratore di Cartosio – Possiamo però dire che la morte è stata causata da comportamenti messi in atto da Giovanni Barreca e dai due coniugi palermitani che per giorni hanno operato all’interno di quella casa”.
C’è da aggiungere che i due coniugi palermitani arrestati, che si trovavano nella casa al momento della strage avendone una parte attiva, da tempo definivano “poco devota” la chiesa evangelica che frequentavano. Sul web la donna, Sabrina, pubblicizzava messaggi da esorcista e promuoveva integratori e tisane per la cua del corpo. Massimo si presentava come specialista per l’igiene dell’anima. Sui social scriveva: «Ora il fratello consegnerà a morte il fratello e il padre il figlio; e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire».