Inflazione al 9,2%, ma fare la spesa costerà di più
A febbraio l’inflazione rallenta. Secondo le stime preliminari dell’Istat diffuse oggi, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% su base mensile e del 9,2% su base annua (10% nel mese precedente). Il rallentamento è dovuto in gran parte ai prezzi dei beni energetici, scesi dal 12% al 16,7%. Ma fare la spesa costerà di più visto che i prezzi degli alimenti sono aumentati dal 12 al 13%.
“Il calo dell’inflazione a febbraio è un dato illusorio dovuto unicamente alla rapida discesa dei beni energetici, mentre i prezzi del carrello della spesa e dei generi ad alta frequenza di acquisto continuano a salire, svuotando le tasche delle famiglie” commenta il Codacons, per il quale l’inflazione al 9,2% costerà a una famiglia tipo 2.690 euro in più all’anno, mentre per chi ha due figli la spesa subirà un aumento di 3.485 euro.
Gli italiani comprano più auto, frena l’ex Fiat
Gli italiani comprano più auto. A febbraio – secondo il ministero dei Trasporti – le immatricolazioni sono state 130.365, il 17,5% in più dello stesso mese del 2022. Nei primi due mesi dell’anno sono state vendute in tutto 258.689 autovetture, +18,2% sull’anno scorso. In calo (-0,9% ) il gruppo Stellantis (ex Fiat-Peugeot) che ha immatricolato in Italia 41.504 auto, con la quota che scende dal 37,8% al 31,9% Nei primi due mesi dell’anno Stellantis ha venduto 84.993 auto, +5,6%.
Vespa e Aprilia portano la Piaggio ad utili record
La Piaggio, che produce tra le altre marche la Vespa, Moto Guzzi e Aprilia, ha messo a segno nel 2022 un utile netto di 84,9 milioni di euro, il risultato migliore di sempre (+41,4%), 60,1 milioni al 31 dicembre del 2021. L’azienda si conferma leader in Europa nella mobilità a due ruote. I ricavi consolidati sono, invece, pari a 2.087,4 milioni di euro. I veicoli venduti in tutto il mondo sono stati 625.000. “Il quadro geopolitico e macroeconomico – ha detto Roberto Colaninno, presidente e amministratore delegato della Piaggio – è stato e rimane complesso, ma affrontiamo il 2023 con fiducia e ottimismo, e proseguiremo il nostro importante percorso di crescita già delineato confermando gli investimenti”
Giovani al lavoro: pochi e precari
I giovani con un lavoro sono una vera rarità, -7,6% in dieci anni (2012-2022) e spesso impiegati in occupazione precarie. La precarietà è giovane e donna scrive il Censis-Eudaimon nel 6° Rapporto sul welfare delle aziende. Lavoratori con 35-49 anni sono diminuiti del 14,8%, mentre i 50-64enni sono aumentati del 40,8% e quelli con 65 anni e oltre del 68,9%. I lavoratori invecchiano e in futuro ce ne saranno sempre meno considerando la radicale transazione demografica che l’Italia sta vivendo. La fascia della precarietà è ampia: il 21,3% dei lavoratori italiani è occupato a tempo determinato, part-time, collaborazioni). La percentuale oscilla dal 27,9% delle lavoratrici donne (rispetto al 16,5% degli uomini) al 39,3% dei lavoratori 15-34enni. Tra gli occupati giovani, la percentuale dei contratti non standard raggiunge il 46,3% tra le femmine, rispetto al 34,2% dei maschi. Il part-time involontario, con meno ore lavorate e quindi retribuzioni più basse, coinvolge il 10,3% dei lavoratori italiani: il 16,7% delle donne (rispetto al 5,7% degli uomini) e il 13,9% dei 15-34enni.
Blocco del Superbonus, per Confindustria “effetti dirompenti”
“Le modifiche del Superbonus avranno “effetti dirompenti” viste le modalità con cui è stato attuato il repentino blocco delle operazioni di sconto in fattura e cessione dei crediti fiscali”. Lo ha detto il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti, durante l’audizione davanti alla Commissione Finanze della Camera. “Eliminare tout court, e senza un ragionevole spazio transitorio, le forme di utilizzo alternative alle detrazioni ha minato l’affidamento, la capacità di programmazione e lo spazio di investimento di tutti gli operatori coinvolti”.
Il tesoro nascosto dei mormoni: 100 miliardi
La Chiesa Mormone americana ha accumulato in più di 50 anni un tesoro di 100 miliardi di dollari, ben custodito in gran segreto in uno dei più grandi fondi di investimento del mondo. Il problema: nessuno, al di fuori dalla comunità dei Mormoni, ne era a conoscenza. La notizia è stata pubblicata dal Wall Street Journal che riporta la dettagliata confessione di un ex impiegato della società finanziaria che ha gestito l’immenso patrimonio e finito sotto inchiesta del severo fisco degli Stati Uniti.
* Chi sono i Mormoni. Gli adepti di questa religione (o Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni) – fondata nel 1830 da Joseph Smith, 40 mogli, che disse di aver ricevuto il libro di Mormon – sono circa 15 milioni, in gran parte negli Stati Uniti. Fino al 1890, la Chiesa praticò la poligamia. Alla morte di Smith si registrarono scissioni dovute al fatto che la famiglia del fondatore voleva che la guida della chiesa o setta dovesse essere affidata a uno dei figli dello stesso Smith. Ogni mormone destina il 10 per cento dei suoi averi alla chiesa. Ecco come è stato accumulato il tesoro.