I punti salienti della relazione annuale dell’intelligence italiana illustrati oggi da Elisabetta Belloni sono stati il calo del sostegno dell’Occidente all’Ucraina nel 2023, il movimento antagonista dei cortei foriero di propaganda ‘antisionista’, l’estrema destra in cerca di accreditamento politico. Con una particolarde attenzione che va riposta ai prossimi eventi, dalle Europee alla presidenza italiana del G7.
La Russia è l’attore più attivo in campagne ibride “in danno dell’Italia e dell’Occidente intero”. Spionaggio, attacchi cyber, disinformazione, sfruttamento in chiave destabilizzante dei flussi migratori: questo l’arsenale usato, secondo la relazione annuale dell’intelligence presentata oggi sulla politica dell’informazione per la sicurezza. Mosca ha anche cercato di ostacolare le iniziative italiane ed europee di diversificazione energetica e di introduzione del price cap sul gas russo con propaganda “atta a inquinare l’informazione verso il grande pubblico circa l’andamento dei prezzi dell’energia”.
Nel 2024 76 Paesi del mondo, pari alla metà della popolazione mondiale, andranno al voto e ci sono rischi di interferenze e condizionamenti dei processi elettorali attraverso la minaccia ibrida” mette in guardia il direttore del Dis (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), Elisabetta Belloni.
Accanto all’ex segretario generale del Ministero degli Esteri – stamani a Palazzo Dante – il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), Lorenzo Guerini (ex ministro della Difesa), il direttore di Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), Giovanni Caravelli, e il direttore di Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna), Mario Parente.
“Dall’instabilità in Ucraina Hamas può essersi avvantaggiato per sferrare l’attacco del 7 ottobre. Il tema della disinformazione è all’attenzione dell’Unione europea” ha ricordato Belloni, rispondendo a una domanda sulle prossime elezioni europee. “Su questi temi c’è una costante collaborazione con le intelligence degli altri Paesi – ha spiegato la direttrice del Dis – noi diamo il nostro contributo e seguiamo quelle che sono le direttive europee in materia”.
Pur “non essendoci evidenze di intelligence di un collegamento diretto” tra guerra in Ucraina e guerra in Medioriente, “non si può escludere che ci sia stato il ricorso allo strumento della guerra da parte di Hamas a causa di una situazione d’instabilità creatasi in una regione non lontana” ha spiegato l’ex segretario generale della Farnesina. “Non si esclude – ha detto ancora – che la destabilizzazione nata dalla guerra in Ucraina abbia consentito il proliferare un terreno idoneo all’attacco di Hamas”.
I rischi che affrontano l’intelligence “sono la tenuta delle economie e delle società liberaldemocratiche”. E “uno dei grandi temi che affrontiamo è la politica economica coercitiva esercitata dalla Cina: se vogliamo mantenere le politiche liberaldemocratiche, dobbiamo mettere in atto politiche difensive” ha detto ancora Belloni.
Guerini (Copasir): “La disinformazione rappresenta una minaccia per la nostra società”
“Emerge chiara la consapevolezza che la disinformazione rappresenta una minaccia per la nostra società. Dobbiamo dotarci di strumenti in grado di dare una risposta efficace a tale minaccia, pur salvaguardando la libertà di espressione ed evitando ogni forma di censura” ha sottolineato il presidente del Copasir. “Si tratta di un tema decisivo” ha ribadito l’ex ministro della Difesa.
Per questo, ha proseguito l’esponente del Pd, “dobbiamo darci strumenti per ricercare una reazione efficace alla disinformazione, tenendo conto dell’esigenza di non censurare, ma considerando anche che ci sono luoghi di attacco nella formazione delle nostre opinioni pubbliche”. L’ex ministro della Difesa, inoltre, ha commentato la recente liberazione dei tre italiani in Mali, rientrati ieri a Ciampino, dicendo che ciò “conferma il lavoro proficuo dell’intelligence”.
In un altro passaggio del suo intervento, Lorenzo Guerini ha annunciato che “stiamo lavorando su una relazione, che presenteremo in Parlamento a maggio, che ha come focus il tema dell’Africa dal punto di vista della sicurezza”; “se non ci occupiamo noi dell’Africa, sarà lei a occuparsi di noi: è un tema su cui ci dobbiamo assolutamente confrontare”.