Un Marco Marsilio sicuro di sè a pochi giorni dal voto in Abruzzo. Il presidente della Regione si è fatto intervistare da RaiNews24 manifestando fiducia sull’esito elettorale, con gli orientamenti degli istituti demoscopici che parlano invece di un testa a testa con il candidato del centrosinistra Luciano D’Amico.
I risultati parlano chiaro” di questi 5 anni di amministrazione che ha portato l’Abruzzo da regione marginale a regione centrale nel dibattito politico”. Il presidente dell’Abruzzo si dice fiducioso delle elezioni regionali, intervistato dal direttore Paolo Petrecca. E dice che “vi manderò a letto presto”, quando domenica 10 marzo i cittadini abruzzesi si recheranno alle urne e decideranno se sarà ancora lui a guidare la Regione.
Marsilio ha sottolineato i traguardi raggiunti dalla sua amministrazione su tanti fronti. A livello della Sanità ha ricordato come ha dovuto affrontare il Covid che ha portato ritardi e blocchi negli esami come nel resto d’Italia”, riuscendo ad abbattere “liste d’attesa e mobilità passiva”.
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Alla domanda, poi, sulla situazione dell’Abruzzo dopo il forte terremoto che aveva messo a dura prova la Regione, Marsilio ha ricordato come l’Aquila stia rinascendo e che è candidata a capitale della Cultura 2026, in lizza con altre 9 città. Non è mancato lo scherzo con il direttore di Rainews24, riferendosi alle recenti elezioni in Sardegna che hanno visto vincitrice Alessandra Todde: “L’unica sarda che temo è mia moglie”.
Il presidente uscente dell’Abruzzo in un’intervista a Sky Tg24 attacca il centrosinistra: “È unito solo nel ‘contro’, non può governare. Chi non può salire insieme su un palco non può governare insieme una Regione. Non possono andare in Consiglio insieme e trovare una maggioranza per fare le leggi se si schifano l’uno con l’altro“
Le elezioni abruzzesi sono diventate l’argomento in primo piano della politica nazionale. Qui, Giorgia Meloni si gioca gran parte del suo prestigio politico contro un centrosinistra al gran completo, un campo larghissimo da Avs a Renzi e Calenda. Venerdì arriverà a Pescara per dare manforte a Luciano d?Amico anche la neopresidente della Sardegna, Alessandra Todde. E’ proprio l’effetto Sardegna che la Destra meloniana teme. Che la Destra lo tema non è una novità. Nel giro di due mesi, stando ai sondaggi, il vantaggio del centrodestra si sarebbe ridotto, infatti, dai trionfali venti punti percentuali ad appena il 2 per cento, lasciando sperare D’Amico e tutta l’opposizione in una rimonta.
La stampa nazionale dedica ampio spazio alla chiusura della campagna elettorale del centrodestra a Pescara. Il Fatto Quotidiano poco prima del comizio in favore di Marsilio ha sondato gli umori degli elettori a pochi giorni dal voto. I cittadini di Pescara, a passeggio, nel centro città, sventrato da cantieri di riqualificazione, si dividono. Alcuni esprimono la loro lontananza dalla politica e dichiarano che non andranno a votare.
Tra chi esprime un giudizio positivo in favore del presidente di Fratelli d’Italia, c’è difficoltà a individuare un’azione concreta del presidente Marsilio che ha conquistato il proprio gradimento. La promozione turistica divide il giudizio tra favorevoli e contrai rispetto all’azione del governo regionale. Ed il progetto ferroviario Roma-Pescara, recentemente definita dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni “opera strategica” non scalda i cuori. “Se la stanno facendo sotto” ci dice un signore.