venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ABRUZZO AL VOTO / Affluenza alle 23 del 52,19% (-0,9% sul 2019)

ORE 12: affluenza 15,7% (+2,4% sul 2019)

ORE 19: affluenza 43,93% (+0,92% sul 2019)

(PdA) — Saranno con ogni probabilità due i fattori a determinare l’esito delle elezioni regionali di oggi, domenica 10 marzo in Abruzzo: l’affluenza e l’andamento della Lega di Salvini. Nel 2019 nelle quattro corcoscrizion abruzzesi votò il 53,1%, alle successive elezioni politiche del 25 settembre 2022 l’affluenza aumentò di quasi 11 punti (64%).

Nelle precedenti regionali, il centrodestra guidato da Marco Marsilio ottenne il 48%, pari a 299.949 voti.  Clamoroso il boom della Lega: Salvini raccolse, infatti, 165.008 voti pari al 27,5%, un patrimonio disperso alle Politiche 2022 dove la percentuale ha toccato l’8,1% in virtù di 50.374 voti. In tre anni, il calo della Lega in Abruzzo è stato del 19,4%, che fa 114.626 voti in meno.

Speculare l’andamento di Fratelli d’Italia. Nel 2019 il partito di Giorgia Meloni contribuì con 38.894 voti, pari al 6,5%, all’elezione di Marsilio. Tre anni dopo, in pieno boom della Destra, Fratelli d’Italia è arrivato alle Politiche al 27,9% con un balzo di 135.654 voti, ovvero un +21,4%.

E il centrosinistra? Alle Regionali 2019 si presentò diviso con il candidato Legnini appooggiato dal Pd, dai Progressisti e da varie liste civiche. L’ex vicepresidente del Csm ottenne 195.394 voti (31,3%) con il Pd all’11,1% grazie a 66.769 voti, la lista Legnini al 5,6% con 33.277 voti, e con la civica Abruzzo in Comune al 3,9% ((23.168 voti)i, altre liste civiche minori sotto il 3%.

Particolare non secondario è che il Movimenti Cinque Stelle presentò una sua candidata, Sara Marcozzi, oggi emigrata in Forza Italia, che ottenne 126.165 voti (20,2%). Sommando Pd e M5S si ottiene 321.559 voti che avrebbero consentito a Legnini di diventare presidente dell’Abruzzo. Le successive Politiche, 25 settembre 2022,  hanno fatto registrare un considerevole aumento del Pd, 16,6% (104.047 voti, +5,5%), un leggero arretramento dei Cinque Stelle. dal 20,2% al 19,7 (-0,5%) e una buona performance di Azione e Italia Viva: 39.311 voti per un 6,3%.

Alle ultime Politiche l’affluenza è stata del 64%, quasi 11 punti in più di tre anni prima. Considerando che domenica 10 marzo in Abruzzo correrà un fronte largo di centrosinistra, si possono comprendere i timori della Meloni su un testa a testa tra Marsilio e Luciano d’Amico dagli esiti imprevedibili.

Due mesi fa i sondaggi davano in netto vantaggio il presidente uscente Marsilio. Pur nella constatazione che dopo tre anni e con elezioni Politiche in mezzo la situazione sia notevolmente cambiata (la Lega perde i colpi, Fratelli d’Italia viene dato come primo partito, Pd-Cinque Stelle-Azione e Italia Viva appoggiano D’Amico) i dati retrospettivi ci dicono che tra Regionali 2019 e Politiche 2022 il centrodestra ha conservato i suoi quasi 300mila voti, con un evidente travaso, però, dalla Lega a Fratelli d’Itali e con una Forza Italia che mantiene sempre il ritmo dei suoi suffregi sopra il 10%.

Ci dicono anche  che il centrosinistra unito può contare in questa circostanza, sulla carta, di un bacino di voti oscillante tra i 290 e 300mila voti. Il che potrebbe indurre a trarre conclusione errate, visto che le due consultazioni hanno una valenza politica diversa, come diverse sono sempre state tra loro le Regionali, le Politiche e perfino le Europee.

Non è un azzardo ipotizzare a questo che a decidere le regionalii abruzzesi saranno due fattori: l’affluenza che, sulla carta e dando credito  alle previsioni degli istituti demoscopici, dovrebbe privilegiare, se in aumento, la coalizione di centrosinistra; e il risultato finale della Lega e la tenuta di Forza Italia. Il partito di Salvini dovrà contenere la prevista emorragia di voti a vantaggio dei meloniani, mentre Forza Italia, data in ascesa seppur di pochi punti, dovrà confermare il suo buon momento, dovuto a un posizionamento al centro che potrebbe darle dei frutti.

Al di là delle previsioni basate su dati retropsettivi, c’è però la conferma di un fenomeno, di una tendenza palese in  quasi tutte le votazioni: sia la Sardegna, con la vittoria non prevista della Todde, sia l’Abruzzo, con la riduzione del divario tra le due coalizoni, ci dicono che chi parte sfavorito all’inizio della campagna elettorale riesce spesso a raggiungere il testa a testa, ad annullare cioè il vantaggio che i sondaggi attribuiscono all’altra coalizione. In pratica, chi rincorre riesce spesso ad avvicinarsi di un’incollatura al favorito. Ma ad affermare, però, che lo sfavorito è un sicuro vincente ce ne corre.

Alla luce dei dati fin qui esposti è interessante leggere i risultati dell’ultimo sondaggio di Sky Tg24-YOU TREND sulle intenzioni di  voto in Italia, considerando sempre che il voto di domenica sera, almeno in Abruzzo, ci riporterà alla realtà. Con un vincitore e un vinto.

SI VOTERA’ SOLO DOMENICA. Domenica 10 marzo, dalle ore 7 alle ore 23, gli elettori dell’Abruzzo saranno chiamati alle urne per l’elezione del presidente della Regione e il rinnovo del consiglio regionale. Le elezioni in Abruzzo sono le seconde elezioni regionali del 2024: il 25 febbraio si sono tenute le elezioni regionali in Sardegna, dove ha vinto per poche migliaia di voti Alessandra Todde, candidata del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi-Sinistra.

Dopo le elezioni in Abruzzo, il 21 e 22 aprile si terranno le elezioni regionali in Basilicata. L’8 e 9 giugno si voterà in Piemonte, insieme alle elezioni europee, mentre non è ancora stata decisa la data delle elezioni regionali in Umbria. In Abruzzo non è previsto il secondo turno di ballottaggio: vince il candidato presidente che ottiene più voti. Marsilio, 56 anni, è il candidato della coalizione di centrodestra, che comprende Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati. E’ sostenuto anche dall’Unione di centro (Udc) e dalla lista civica personale “Marsilio presidente”. E’ il presidente uscente della regione.

Lo sfidante di Marsilio è Luciano D’Amico, 64 anni di età, già rettore dell’Università di Teramo e sostenuto da un’ampia coalizione di centrosinistra. La coalizione è formata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Azione, dalla lista personale “Abruzzo insieme-D’Amico presidente” e dalla lista “Riformisti e civici”, che al suo interno comprende Italia Viva, con il simbolo “Abruzzo Vivo”.

La candidatura di D’Amico e la coalizione che lo sostiene saranno una prova elettorale significativa per il cosiddetto “campo largo”, espressione che nel gergo giornalistico e politico definisce l’alleanza di tutti i principali partiti del centrosinistra, dal Partito Democratico ad Azione, insieme al Movimento 5 Stelle.

Si vota in 305 Comuni. Il totale dei votanti è pari a 1.208.276 di cui 592.041 uomini e 616.235 donne su una popolazione censita di 1.275.950. Le sedi dei seggi elettorali sono 1.634 di cui 13 ospedaliere.

LEGGI ANCHE Marsilio: “Abruzzesi, domenica vi manderò a letto presto

Si candida con la lista di Marco Marsilio la preside della scuola di Nereto (Teramo) dove i bambini cantavano “Faccetta nera”, provocando un  caso che ebbe risonanza nazionale. La notizia viene riportata da Repubblica online.

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