Nel giorno della Pasqua, il Papa ha lanciato un appello affinchè il mondo rimuova e faccia rotolare, come avvenne in Palestina con la tomba di Gesù, il pesante masso della guerra, dell’odio e dell’inimicizia. Un messaggio limpido e coraggioso di Francesco contro la guerra, oggi sempre più vicina, a detta dei potenti della terra che ci invitano in continuazione a prepararci a tale tragica eventualità. Il Papa ha lanciato la proposta di uno scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina: tutti per tutti.
Il premier polacco Tusk che parla di “guerra ormai possibile”, l’Europa che ripete di prepararsi all’allargamento del conflitto, le spacconate di Putin sulla possibilità che si possano usare le armi nucleari, il patriarca della chiesa ortodossa russa Kirill che definisce “santa” la guerra, non senza provare vergogna, il generale Petraus che accetta la sfida e rilancia “se la Russia userà l’atomica, la Nato saprà come rispondere”…
E’ solo una triste sintesi del linguaggio che ricorre in queste ore in Europa, in America e in Russia, e in cui la parola guerra viene ripetuta con agghiacciante sequenza, gettando il mondo nella costernazione. L’talia conferma, attraverso la voce dei sondaggi, che la grande maggioranza è contraria all’escalation militare. La guerra, è bene che i governanti e i potenti della terra lo comprendano appieno, non la vuole nessuno.
Questo continuo parlare di armi, missili, carrarmati, bombe ha raggiunto un livello di guardia, è bene che qualcuno prenda in mano la situazione e cominci a cercare una soluzione a questa inquietante ondata bellica. C’è una prospettiva cui pochi danno credito: Putin, che firma il decreto di leva per altri 150mila soldati, è in difficoltà.
Prima o poi il popolo russo prenderà coscienza in che mani sia finito, di quali e quante menzogne invadano la pubblica opinione del suo Paese. E lo detronizzerà. Non basterà il cinismo di Kirill, della monocultura dei generali o il servilismo dell’entourage del Cremlino a salvarlo dal giudizio della storia e di chi ha dovuto abbassare la testa. Farà, Putin, la fine di tutti i dittatori e gli autocrati. Anzi, pur non sapendo quando, sarà la fine, nel disprezzo, che le vittime decreteranno per lui.
Solo una parola limpida e coraggiosa arriva all’opinione pubblica mondiale: è quella del Papa che, oggi, giorno di Pasqua, ha lanciato un appello affinché vi sia uno scambio generale di prigionieri tra Russia e Ucraina: “Tutti per tutti”.
“La Chiesa – ha detto Francesco nel suo messaggio Urbi et Orbi – rivive lo stupore delle donne che andarono al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana. La tomba di Gesù era stata chiusa con una grossa pietra; e così anche oggi massi pesanti, troppo pesanti chiudono le speranze dell’umanità: il masso della guerra, il masso delle crisi umanitarie, il masso delle violazioni dei diritti umani, il masso della tratta di persone umane, e altri ancora”.
Dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro dopo la celebrazione della Messa pasquale, Papa Francesco ha presieduto la cerimonia pasquale alla quale si stima abbiano partecipato i60mil tra fedeli e pellegrini. Il Pontefice, Venerdì Santo ha rinunciato ad andare al Colosseo per la Via Crucis per salvaguardare la salute per Pasqua.
“Anche noi – ha proseguito il Papa nel suo messaggio – come le donne discepole di Gesù, ci chiediamo l’un l’altro: ‘Chi ci farà rotolare via queste pietre?’ (cfr Mc 16,3). Ed ecco la scoperta del mattino di Pasqua: la pietra, quella pietra così grande, è stata già fatta rotolare. Lo stupore delle donne è il nostro stupore: la tomba di Gesù è aperta ed è vuota!. Da qui comincia tutto. Attraverso quel sepolcro vuoto passa la via nuova, quella che nessuno di noi ma solo Dio ha potuto aprire: la via della vita in mezzo alla morte, la via della pace in mezzo alla guerra, la via della riconciliazione in mezzo all’odio, la via della fraternità in mezzo all’inimicizia”.
Oggi volgiamo anzitutto lo sguardo verso la Città Santa di Gerusalemme, testimone del mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù e a tutte le comunità cristiane della Terra Santa. Il mio pensiero va soprattutto alle vittime dei tanti conflitti che sono in corso nel mondo, a cominciare da quelli in Israele e Palestina, e in Ucraina. Cristo Risorto apra una via di pace per le martoriate popolazioni di quelle regioni. Mentre invito al rispetto dei principi del diritto internazionale, auspico uno scambio generale di tutti i prigionieri tra Russia e Ucraina: tutti per tutti!”, ha sottolineato il Pontefice.