venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ACCUSE DI FRODE / Investitori Usa contro Stellantis per il crollo delle azioni

Azionisti americani hanno citato in giudizio il gruppo italo-francese Stellantis (un tempo era la Fiat prima dell’avvento di Elkann) con l’accusa di frode e inganno in merito ad alcune informazioni su utili deludenti che hanno provocato il crollo del prezzo delle azioni.

Nella denuncia al tribunale federale di Manhattan, rende noto l’agenzia di stampa Reauters, si afferma che Stellantis avrebbe gonfiato artificialmente il prezzo delle sue azioni per gran parte del 2024 formulando valutazioni “straordinariamente positive” su scorte, potere di determinazione dei prezzi, nuovi prodotti e margine operativo.

Il dato che ha fatto alzare tutto il polverone è del 25 luglio e si riferiva all’utile operativo rettificato del primo semestre: Stellantis ha dichiarato infatti che quest’ultimo è sceso del 40% a 8,46 miliardi di euro, ben al di sotto degli 8,85 miliardi di euro attesi dagli analisti. Ovviamente il gruppo italo-francese non ci sta e parla di causa senza merito intentata nei suoi confronti: “La società intende difendersi vigorosamente”.

L’amministratore delegato Carlos Tavares (foto) e il direttore finanziario Natalie Knight sono finiti sul banco degli imputati. Nessuna sorpresa però secondo Reuters, che spiega come sia normale che gli azionisti citino in giudizio le società negli Stati Uniti dopo un calo inaspettato del prezzo delle azioni. In questo caso specifico, la causa intentata contro Stellantis parla di danni non specificati nei confronti degli azionisti tra il 15 febbraio e il 24 luglio 2024.

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