martedì 26 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ADDIO ROMBO DI TUONO

Gigi Riva è morto. Era ricoverato nel reparto di Cardiologia per un infarto accusato ieri. Il campione del Cagliari e della Nazionale azzurra doveva subire un intervento al cuore all’ospedale Brotzu di Cagliari. Il malore risale alla giornata di domenica 21 gennaio. Riva, 79 anni lo scorso 7 novembre, era presidente onorario del Cagliari, che da sempre era ricordato come un personaggio riservato e schivo.

Sarà lutto cittadino a Cagliari nel giorno dei funerali. Le parole del sindaco Paolo Truzzu: “In questo momento sento un dolore profondo. Non riesco a trattenere le lacrime, faccio fatica a esprimere pensieri e parole. Gigi Riva è stato un esempio, un modo di essere, un punto di riferimento. Un uomo vero, unico e inimitabile. Alla famiglia va l’abbraccio infinito di Cagliari e della nostra Isola. Addio Rombo di tuono e grazie di cuore per tutto. Sarà indetto il lutto cittadino per stringerci tutti intorno alla nostra leggenda, ai figli Nicola e Mauro, alle nipoti e a tutta la sua famiglia”.

Viveva in un appartamento nel centro di Cagliari e negli ultimi anni ha limitato anche le sue consuete passeggiate nelle vie del centro. E anche ieri, era a casa quando ha accusato il malore. Poi la corsa al Pronto soccorso di via Peretti con i medici che hanno disposto la degenza nel reparto di Cardiologia.

Gigi Riva “era stato informato del rischio di morte” e “il suo consenso scritto era necessario per l’intervento” spiegano i medici dell’Arnas Brotzu dove il calciatore era ricoverato, e aggiungono “Sembrava sereno e cordiale, tranquillissimo. Era d’accordo col comunicare il suo stato di salute. Era consapevole del bene che la città e la nazione intera gli volevano”.

Sempre i medici riferiscono che “aveva una grave malattia coronarica. Stamattina gli specialisti gli avevano suggerito un intervento di angioplastica. Lui ha deciso di pensarci. Niente faceva pensare a un peggioramento improvviso, non si sentiva di sottoporsi subito all’intervento che gli è stato proposto. Voleva parlarne coi famgiliari”.

Riva è considerato il più forte attaccante azzurro del dopo guerra. E’ ancora lui il detentore del record di gol segnati in nazionale: 35 in 42 presenze, un incredibile media di 0,83 gol a partita. Portò il Cagliari alla conquista dello scudetto e divenne campione d’Europa con l’italia. Sebbene corteggiato a suon di proposte di ingaggi milionari dai più grandi club italiani ed europei, Riva, soprannominato da Gianni Brera “Rombo di Tuono” per la sua forza dirompente e una tecnica eccellente tecnica, non volle mai lasciare, sebbene lombardo, Cagliari, anzi diventando un simbolo amato e rispettato non solo in Sardegna.

 

Riva iniziò a giocare a calcio nelle giovanili del Laveno e del Legnano, prima di approdare al Cagliari nel 1963. In Sardegna, il giovane attaccante si impose subito come uno dei migliori giocatori della squadra, contribuendo alla promozione in Serie A nel 1964-65.

Negli anni successivi divenne uno dei protagonisti del calcio italiano. In Serie A, segnò 155 reti in 289 partite, risultando il miglior marcatore della squadra per 11 stagioni consecutive. Con il Cagliari, vinse anche la Coppa Italia nel 1970 e la Coppa delle Coppe nel 1979, diventando il primo calciatore italiano a vincere un trofeo continentale con una squadra di provincia.

In Nazionale, Riva collezionò 42 presenze e 35 gol, risultando il miglior marcatore di sempre dell’Italia. Con la maglia azzurra, vinse l’Europeo nel 1968, contribuendo alla vittoria della finale contro la Jugoslavia con una doppietta. Nel 1970, invece, arrivò in finale ai Mondiali in Messico, dove l’Italia fu sconfitta dal Brasile per 4-1.

La carriera di Riva fu condizionata da due gravi infortuni, uno nel 1967 contro il Portogallo e uno nel 1970 contro l’Austria. Questi infortuni gli impedirono di esprimere al massimo le sue potenzialità e di vincere altri trofei con il Cagliari e con la Nazionale.

Nonostante gli infortuni, Riva è considerato uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio italiano. La sua potenza di tiro, la sua freddezza sotto porta e la sua capacità di trascinare la squadra in campo lo hanno reso un simbolo per il Cagliari e per tutta la Sardegna.

Il Rombo di Tuono

Il soprannome “Rombo di Tuono” fu coniato dal giornalista Gianni Brera per sottolineare la potenza del tiro di Riva. Il calciatore, infatti, era in grado di calciare la palla con una forza tale da farla arrivare a velocità superiori ai 100 km/h.

Riva era un attaccante completo, dotato di una grande tecnica e di un ottimo senso del gol. Era anche un giocatore molto forte fisicamente, in grado di resistere agli scontri con i difensori avversari.

Il Cagliari di Riva è considerato una delle squadre più forti della storia del calcio italiano. La squadra sarda, infatti, riuscì a vincere lo scudetto nel 1970, il primo e unico della sua storia. Riva fu il leader indiscusso di quella squadra. Il suo contributo fu fondamentale per la vittoria del titolo, soprattutto nei momenti decisivi della stagione.

 

 

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