di Nico Perrone *
Da alcuni giorni il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme al nostro Paese sono nel mirino del ministro degli Esteri e della sua fida portavoce, guardie del corpo del dittatore russo Vladimir Putin.
Insieme all’Italia ce l’hanno con la stragrande maggioranza dei Paesi europei che, parole dei ‘lor signori russi’ non si vogliono piegare alla mera logica del più forte, ribadita dal ministro Lavrov felice che adesso stanno emergendo “voci che cominciano a prendere in considerazione le realtà dell’ordine mondiale multipolare oggettivamente emergente”.
Non è un momento facile per l’Europa, cresciuta in civiltà nei secoli grazie ai diritti e alle leggi. Resa ancora più difficile perché viene a mancare la sponda del fedele alleato americano, che dopo la vittoria di Trump e dei suoi adoranti seguaci, si ritrova adesso nella stessa logica di chi governa la Russia.
Sotto sotto, forse, c’è anche la voglia di approfittare del momento per dare un colpo mortale all’Euro, una moneta che potrebbe mettere in ombra il loro Dollaro, far fuori un’economia e un mercato che devono soltanto accettare e comprare americano. Per salvarci, stando a quanto pensano i nuovi padroni di stanza alla Casa Bianca, l’Europa deve abbandonare lo Stato di diritto, la democrazia liberale, ormai considerate vere e proprie zavorre.
Lo ha detto Trump senza timore: “Colui che salva il suo paese non viola alcuna legge”. Tradotto, Putin e gli altri dittatori in giro per il mondo per salvare i loro interessi possono fare qualsiasi cosa, impuniti a vita. Quanto alle accuse della fida portavoce del ministro degli Esteri russo, che per attaccare Mattarella ricorda che è stata l’Italia fascista a uccidere e invadere la sua gloriosa Unione Sovietica, lo fa sorvolando sul fatto che qui abbiamo avuto anche dei morti con la riscossa della Resistenza, la cacciata dei monarchici e fascisti e la nascita della Repubblica.
E sarebbe facile replicare alla nostra ‘storica de noantri’ ricordando invece i milioni di morti che il suo regime nei decenni ha causato lì a casa loro, e non c’è cosa peggiore di quella di uccidere milioni di persone solo per mantenere il proprio potere. Un potere che, lo si è visto negli anni, caduto il credo ideologico, si è scoperto solo criminale.
Venendo a casa nostra, dove per fortuna tutte le forze politiche hanno espresso solidarietà al Capo dello Stato e hanno respinto al mittente le accuse.
Non solo, Marina Berlusconi spera “davvero che il paese che è sempre stato il principale garante dell’Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il ‘rottamatore’ dell’Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l’America è stata negli ultimi ottanta anni: molte delle sue prime mosse – sottolinea Marina Berlusconi- purtroppo, assomigliano ad atti di bullismo politico, in cui gli Stati uniti si pongono come il solo e incontrastato numero uno, mentre gli alleati vengono trattati come satelliti”.
Per non parlare delle Big Tech: “Si sono tutti scandalizzati per la sfilata dei signori delle Big Tech a Washington, in prima fila all’insediamento di Trump, ma devo dire che la loro forza incontrastata è una anomalia che faceva già paura prima. Nella storia dell’umanità non si era mai assistito – spiega Marina Berlusconi- a una simile concentrazione di potere, ricchezza e interessi nelle mani di pochi soggetti. Servono limiti e regole.
Va riconosciuto che l’Europa e l’Italia hanno cominciato a muoversi su questo fronte…”. Parole chiare, forti e coraggiose quelle pronunciate dalla figlia del Cavaliere nei confronti del nuovo vento cavalcato dalla destra americana e dai patrioti europei.
* direttore Agenzia Dire (www.dire.it)