sabato 23 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Addio a Eriksson / Arrestato il fondatore di Telegram / Terremoto (3.9) nell’Imolese

E’ morto a 76 anni Sven Goran Eriksson. Lo annunciano la maggior parte dei siti inglesi e svedesi riportando un comunicato diffuso dalla famiglia. Il tecnico svedese, che in Italia ha allenato Lazio, Sampdoria e Roma, aveva fatto sapere a gennaio di avere un cancro al pancreas e che gli sarebbe rimasto al massimo un anno di vita. La BBC è la prima a dare l’annuncio: “Una notizia triste ci giunge: Sven-Goran Eriksson è morto all’età di 76 anni. L’ex allenatore dell’Inghilterra è morto questa mattina nella sua casa circondato dai suoi cari”, scrive l’emittente pubblica inglese.  “Sven è morto – si legge nella nota diffusa dai suoi cari Dopo una lunga malattia, si è spento stamattina a casa, circondato dalla famiglia. Con lui la figlia Lina, il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky, il padre Sven, la compagna Yanisette col figlio Alcides, il fratello Lars-Erik con la moglie Junmong. La famiglia chiede che venga rispettato il desiderio di vivere privatamente il suo lutto e di non essere contattata”. Eriksson era stato il primo allenatore straniero dell’Inghilterra, legando così indissolubilmente la sua figura al calcio britannico. In Italia era arrivato a metà degli anni Ottanta alla Roma, dopo l’esperienza sulla panchina del Benfica in Portogallo. Poi le panchina di Fiorentina e Sampdoria. Con la Lazio vinse lo scudetto nella stagione 1999-2000. Poi ha girato il mondo dall’Arabia alla Cina, alla Thailandia. Ha allenato diverse nazionali: dopo l’esperienza con l’Inghilterra, ha infatti guidato Costa d’Avorio, Messico e Filippine.

ARRESTATO A PARIGI, PAVEL DUROV,  FONDATORE DI TELEGRAM

Fermato in Francia, dov’era da poco atterrato all’aeroporto Le Bourget, Pavel Durov, presidente di Telegram, nonché un imprenditore russo ma con più nazionalità.  Le accuse? Telegram è ritenuto complice di una pluralità di reati: dal traffico di stupefacenti, alle truffe, fino la pedopornografia, ossia tutti i reati perpetuati dagli utenti di Telegram, tra cui non mancherebbero organizzazioni criminalii. Ciò che è contestato alla piattaforma social è la mancanza di moderazione dei contenuti e la totale assenza di cooperazione con le forze dell’ordine. Durov è nato a San Pietroburgo 39 anni fa, e il suo patrimonio attuale è stimato in 15,5 miliardi di dollari. Parte della sua infanzia l’ha trascorsa a Torino, dove il padre si trovava per lavoro come professore di filologia classica. Nel 2014 ha dovuto abbandonare la Russia per essersi rifiutato di consegnare al governo i dati personali di un gruppo anti-Putin. Critiche all’arresto sono arrivate dai social e da Matteo Salvini, vicepremier. Anche Elon Musk prende le difese del suo “collega” scrivendo su X “Liberté. Liberté! Liberté?”

SCOSSA DI TERREMOTO NELL’IMOLESE: 3.9
OMICIDIO DI SHARON VERZENI:  MANCA LA SVOLTA

Nessuna svolta investigativa sull’omicidio su Sharon Verzeni avvenuto un mese fa a Terno d’Isola, in Lombardia. Sono stati sentiti, come persone infromate dei fatti, quasi cento residenti nella via dove la giovane donna è stata accoltellata. L’unico spunto per gli inquirenti resta l’immagine della bici che si allontana nella via, ripresa da una telecamera fissa, ma il ciclista non ha ancora né un volto né un nome.

STRAGE DI SOLINGEN: SI COSTITUISCE UN GIOVANE SIRIANO

Il giorno dopo l’attentato di Solingen, con tre morti e otto feriti, il presunto autore della strage si è costituito alla polizia poco dopo le 23 di ieri. Ancora coperto di sangue, l’uomo si è avvicinato agli agenti e ha detto, secondo la Bild Zeitung: “Sono io  quello che state cercando…”. Si tratterebbe di un siriano di 26 anni che è arrivato in Germania nel 2020  e aveva chiesto asilo a Bielefeld. L’uomo avrebbe dovuto essere espulso, ma di lui si erano perse le tracce. È quello che riferiscono diversi media tedeschi. Si tratterebbe di un musulmano sunnita. Prima dell’attentato non era noto alle autorità di sicurezza come estremista islamico. La strage di passanti è avvenuta alla festa cittadina di Solingen sulla diversità.

PRONIPOTE DEL PAPA GIOCA IN SERIE D IN UMBRIA

Il pronipote del Papa gioca in serie D in Umbria. Si chiama Felipe Bergoglio: “Per me è un onore”. A Felipe, riporta il Tg1, i compagni di squadra scherzando chiedono “la benedizione del piede” prima di entrare in campo. A breve Felipe incontrerà il Papa che ancora non conosce. Ha vent’anni, fa il difensore e gioca nello Sporting Club Trestina in Serie D a Città di Castello, in Umbria. Felipe Bergoglio è in Italia da un anno.

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