domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ARRESTATO TOTI / Il presidente della Liguria accusato di corruzione / Favori a Esselunga e l’ombra di un clan mafioso

Terrremoto giudiziario in Liguria. La Guardia di Finanza ha arrestato il presidente della Regione, Giovanni Toti, con l’accusa di corruzione. Toti si trova ora ai domiciliari. La Procura: “Scambio di favori anche con Esselunga”. Coinvolto anche il capo di gabinetto del governatore Matteo Cozzani con l’aggravante mafiosa. Nell’ordinanza anche regali all’ad di Irem Signorini: fiches per giocare a Las Vegas e soggiorni in suite di Montecarlo. Ora non si esclude in Liguria il ricorso alle elezioni anticipate, mentre il ministro Nordio esprime perplessità sui tempi dell’inchiesta e sulle misure restrittive ordinate dalla magistratura genovese, la quale ha indagato con la collaborazione della Direzione Antimafia.

Non solo il governatore di centrodestra Toti. Nella maxi indagine sono coinvolte altre nove persone destinatarie di misure coercitive e interdittive. L’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, è stato arrestato e condotto in carcere con l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. Fiches a Las Vegas, suite a Montecarlo con servizi extra in camera e massaggi: ecco secondo i pm il “prezzo” delle concessioni in porto pagate da Spinelli a Signorini, ma anche biglietti per il “Rolex Montecarlo Masters” di tennis e trattamenti estetici. Nell’ordinanza di arrestoi si parla, infatti, di soggiorni in lussuose suites di Montecarlo, di fiches per giocare sui tavoli di Las Vegas. Sembra il luogo comune della corruzione quella che emerge dai dettagli delle contestazioni mosse a Spinelli e Signorini.

L’imprenditore portuale ed ex presidente del Genoa calcio, Aldo Spinelli (nella foto), è destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari accusato di corruzione nei confronti del governatore Toti e dell’ex presidente dell’Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini. Nei confronti di Signorini, Aldo Spinelli e il figlio Roberto, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per 570.000 euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati. Divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale anche per il figlio di Aldo Spinelli, Roberto, accusato di corruzione nei confronti di Toti.

Il capo di gabinetto del governatore ligure ed ex sindaco di Portovenere, Matteo Cozzani, è stato condotto agli arresti domiciliari con l’accusa di “corruzione elettorale” con l’aggravante mafiosa, per aver agevolato l’attività di Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. Cozzani è accusato anche di corruzione per l’esercizio della funzione.

 

Misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del governatore Toti, per Francesco Moncada (nella foto), consigliere di amministrazione di Esselunga.

Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, accusati del reato di corruzione elettorale con l’aggravante mafiosa, commesso al fine di agevolare l’attività di Cosa nostra. Stessa accusa per Venanzio Maurici, per cui scatta l’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria. Anche per il presidente di Ente Bacini del porto di Genova, Mauro Vianello, divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini.

Al governatore Giovanni Toti, per cui sono scattati gli arresti domiciliari, la Procura di Genova contesta di aver accettato dagli imprenditori portuali Aldo e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e aver ricevuto complessivamente 74.100 euro, erogati in diverse tranche al Comitato Giovanni Toti o al governatore stesso. Secondo l’accusa, in cambio il governatore avrebbe garantito una serie di promesse, tra cui: “Trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo in privata; agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse, controllata al 55% dalla ditta Spinelli srl, come effettivamente avvenuto a fine 2021.

Inoltre,Toti avrebbe promesso di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile Itar e Carbonile Levante, come effettivamente avvenuto nel corso del 2022. Ancora, le promesse avrebbero riguardato l’assegnazione a Spinelli di un’area demaniale in uso ad Autostrade per l’Italia e di agevolare l’imprenditore nella pratica del tombamento di Calata Concenter, approvata a fine luglio 2022.

La lista di accuse non finisce qui. Al governatore Giovanni Toti e al suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, viene contestato di aver accettato la promessa dal consigliere di amministratore di Esselunga, Francesco Moncada, di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello pubblicitario esposto su Terrazza Colombo, nel grattacielo genovese di piazza Dante, per la campagna elettorale comunale del giugno 2022, a fronte dell’impegno a sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savon

LE REAZIONI

Il ministro della giustizia Carlo Nordio, esprime perplessità sull’arresto di Toti avvenuto a distanza di tempo dai reati contestati, mentre Forza Italia si dice garantista fino al terzo grado di giudizio.

Il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni della giunta regionale. “In tutti questi anni abbiamo più volte segnalato e denunciato, anche con esposti, diverse operazioni quantomeno discutibili – si legge in una nota a firma di Fabio Tosi, capogruppo in Regione, e Paolo Ugolini – L’operazione delle Colonie Bergamasche o la vendita dell’ex ospedale di Santa Margherita, oltre alle centinaia di attività inerenti a determinate ‘sponsorizzazioni’ e utilizzo di fondi pubblici. Le notizie non fanno bene alla nostra regione”. Anche Alleanza Verdi e Sinistra invoca le elezioni. “Davanti a fatti gravissimi e circostanziati”, la giunta non può andare avanti.

Le dimissioni sono una possibilità anche per Fratelli d’Italia che è in maggioranza: “Il fatto è accaduto poche ore fa, ma non si può escludere nulla. In Liguria le elezioni sono in programma da ottobre del 2025 ma l’ipotesi delle elezioni anticipate in Regione a questo punto non si può escludere. E bisogna anche vedere le scelte che opererà Toti, magari per difendersi in modo più sereno preferisce dimettersi e cade tutto e si va al voto –. Lo afferma Matteo Rosso, parlamentare e coordinatore ligure di Fdi ad Affaritaliani.it –. Certo è che stamattina per noi è cascato il mondo, non avevamo mai avuto sensazioni di una cosa del genere. Per un certo periodo andrà avanti il vice-presidente Alessandro Piana (Lega) poi si vedrà”.  Rosso ha detto che dovrà consultarsi con i vertici nazionali.

CHI E’ TOTI. Giornalista, ex consigliere politico di Berlusconi, nel 2019 lascia Forza Italia e lancia ‘Cambiamo!’, il suo nuovo partito con il sindaco di Venezia Brugnaro. Nel 2020 si ricandida a presidente della Regione Liguria e viene rieletto con il 56% delle preferenze. Nel 2023 avvia con Maurizio Lupi il cantiere unitario di Noi Moderati, il partito che si presenta alle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno alleato con Forza Italia.

(In collaborazione con l’Agenzia Dire – www.dire.it)

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