Oltre venti milioni di incassi per un film che è già nella storia del cinema. Eppure ‘C’è ancora domani‘ – che vede per la prima volta Paola Cortellesi nei panni di regista e non solo attrice protagonista – è stato bocciato dalla Commissione del ministero della Cultura per l’erogazione dei contributi selettivi.
Sui social sono settimane, dall’uscita della pellicola, che non si parla d’altro. Un film che ha riacceso le luci sulla violenza domestica e di genere subita dalle donne negli anni ’40 in cui si svolge il film, drammaticamente moderno leggendo gli ultimi articoli di cronaca.
Ad accendere il dibattito e lo scontro tra l’attuale ministro Sangiuliano e il suo predecessore, Dario Franceshini, è un articolo di Repubblica che riporta come il film sia stato inserito come “ultimo in una lista di cinquantuno film richiedenti finanziamenti pubblici. La questione ha sollevato dubbi sulla capacità di valutazioni delle commissioni ministeriali chiamate a erogare contributi selettivi – si legge – I tecnici della Cultura, nel 2022, hanno bocciato un film alto e popolare in quanto ‘progetto di opera non giudicata di straordinaria qualità artistica in relazione a temi culturali, a fatti storici, eventi, luoghi o personaggi che caratterizzano l’identità nazionale‘”.
Il film- scrive Repubblica– faceva parte di una sottocategoria speciale tra i 51 film da sostenere con il contributo selettivo: le opere con un costo superiore ai cinque milioni. Fonti ministeriali spiegano: erano solo tre i film finanziabili per regolamento, ma ne erano stati presentati cinque. Nell’ordine: Rapito di Marco Bellocchio, Comandante di Edoardo De Angelis, Confidenza di Daniele Luchetti, Le assaggiatrici di Silvio Soldini e, appunto, C’è ancora domani di Paola Cortellesi, unica regista donna.
I finanziamenti della commissione – che il coordinatore Valerio Toniolo ricorda essere paritetica, composta da cinque uomini e cinque donne- sono andati ai primi tre film-
Sangiuliano prende le distanze: “La decisione della Commissione che ha bocciato il film di Paola Cortellesi porta la data del 12 ottobre 2022. Il ministro della Cultura allora in carica, che ha nominato la Commissione, era Dario Franceschini. “Le date non mentono. La bocciatura di questo film di grande successo, diventato il simbolo della lotta delle donne contro la violenza di genere, non è imputabile a un organismo nominato dal ministro Sangiuliano, né è avvenuto in data in cui lui era in carica”.
Franceschini replica al ministro: “Io ho trovato splendido il film di Paola Cortellesi, ma il compito di un ministro è solo tutelare l’autonomia della commissione tecnica e rispettarne le decisioni, incluse quelle, come in questo caso, non condivise. Un ministro che interferisce nelle decisioni di una commissione che eroga finanziamenti con valutazioni personali o politiche commette un reato. Forse è bene ricordarlo. Per questo ho letto stupefatto e preoccupato le affermazioni del ministro Sangiuliano: ‘Se fosse dipeso da me sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate’, per poi aggiungere che ‘per fortuna’ sarà presto nominata una nuova commissione. Piuttosto, sono orgoglioso che grazie al meccanismo automatico del tax Credit introdotto dalla nuova legge sul cinema, il film di Paola Cortellesi sia stato realizzato anche grazie a un contributo del ministero di oltre 3 milioni di euro”.