sabato 26 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

BOLOGNA / Una fortezza di 5 metri in cemento per proteggere la Garisenda

Bologna accelera i tempi per salvare una delle sue due torri, la Garisenda, simbolo della città in tutto il mondo. Ingegneri e ditte altamente specializzate – tra cui Modena Ingegnerie e  la Fagioli di Reggio Emilia, famosa per l’operazione di sollevamento della Costa Concordia che stupì il mondo – sono accorsi nel centro della città per evitare che la Torre collassi. La torre, a rischio cedimento, verrà circondata da una cintura di blocchi di cemento per un’altezza di 5 metri che dovrebbe evitare danni a persone ed edifici in caso di cedimento.

Una “fortezza” fatta di pali inseriti nel sottosuolo, piattaforme di cemento, container zavorrati e reti paramassi come quelli usati contro le frane, che costerà al Comune di Bologna 4,321 milioni di euro: ecco la cintura di protezione che nei prossimi mesi dovrà contenere la torre Garisenda in caso di collasso, evitando danni alle persone e agli edifici circostanti.

Un primo passo della messa in sicurezza, a cui seguirà il cosiddetto “cilindro” che invece servirà a fronteggiare un eventuale crollo della torre. Il tutto in attesa della terza fase, ovvero il restauro vero e proprio della Garisenda.

Dell’allestimento della cintura com’è noto si occuperà la Fagioli Spa di Reggio Emilia coadiuvata dalla Modena ingegneria per le lavorazioni edilizie. A Gilberto Dallavalle (che ha progettato e seguito tutti i lavori di consolidamento delle torri dagli anni ’90 in poi) è affidata la direzione operativa dei lavori, mentre Luca Lenzi sarà il coordinatore della sicurezza durante i cantieri. I container, in particolare, saranno disposti lungo i lati della torre che affacciano su via Zamboni, piazza Ravegnana e via Rizzoli, lasciando tra i due e due metri e mezzo di spazio tra la cintura e i palazzi circostanti. Questa la scelta per proteggere le aree più interessate dalla presenza di persone, mentre sugli altri lati verranno installate le reti paramassi di metallo.

Ma prima di tutto sarà la Modena ingegneria ad intervenire per preparare, letteralmente, il terreno: questa azienda, che aveva già operato sulla Garisenda nei lavori del 2020-2021, si occuperà di allestire il cantiere, togliere i fittoni che dividono la piazza dalla via San Vitale, deviare i sottoservizi e rimuovere la pavimentazione esistente nei soli punti in cui saranno posizionati i container.

Poi sarà una ditta in subappalto ad eseguire i primi veri lavori: l’inserimento nel terreno di “micropali” dal raggio di circa 20 centimetri, che andranno in profondità per una decina di metri in modo da superare le fondazioni degli edifici presenti nell’area. Sarà infatti su questi micropali, con un modello a palafitta, che andrà a poggiarsi il peso dei container così da non impattare sul primo e più delicato strato di suolo. (In collaborazione con Agenzia Dire – www.dire.it)

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