martedì 15 Aprile 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

BULLI IN CLASSE / Sedicenne perseguitata perché lesbica. La madre: “Un inferno, oggi andrà via da Ferrara”

Studentessa di terza classe di un istituto superiore del Ferrarese bullizzata ogni giorno da un gruppetto di compagni e soprattutto compagne perché lesbica. Una situazione diventata insostenbile a tal punto che la madre, anche per la mancanza di tempestivi e seri provvedimenti da parte dei dirigenti dell’istituto, ha deciso di ritirarla dalla scuola.

La vicenda della ragazzina vittima di alcuni compagni per il suo orientamento sessuale e che oggi non tornerà in classe viene raccontata stamani dalla Nuova Ferrara.   La madre ha deciso di ritararla per proteggerla dal bullismo messo in atto soprattutto dalle compagne. “Ci sono sei-sette soggetti che l’hanno presa di mira e mia figlia non ce la fa più. Sono soprattutto le ragazze a essere cattiive con lei – racconta la donna alla giornalista Alessandra Mura – e non passa giorno senza una presa in  giro o un’umiliazione: epiteti, bigliettini e prese in giro alle spalle”.

La ragazza ormai non mangia più, si rinchiude in casa e in classe è isolata. “I suoi amici sono estranei all’ambiente scolastico”. La donna si dice spaventata poiché a questa età gli adolscenti sono fragili. Ha paura di come la figlia possa reagire per mettere fine a questo inferno.

“Di che sponda sei? È quanto scritto in uno dei bigliettini fatto trovare sul suo banco  – riferisce la Nuova – Una persecuzione quotidiana che va avanti da mesi, senza che i dirigenti scolastici si siano attivati per prendere provvedimenti». Al punto che la donna è arrivata a una decisione drastica: ritirare la ragazza da scuola.

“Trovo ingiusto che sia la ragazza a doverci rimettere, perdendo un anno di scuola, per colpe che non ha, per la cattiveria dei compagni e l’immobilismo di chi dovrebbe intervenire permettere fine a una situazione intollerabile». Il biennio, spiega ancora la mamma, era passato senza problemi. «I suoi compagni sapevano di lei, del suo orientamento sessuale, e non è mai successo nulla di sgradevole. Io e mia figlia abbiamo un ottimo rapporto, quando ha capito di essere lesbica si è confidata con me, ed era tutto a posto. È sempre andata bene a scuola, ha sempre avuto voti alti, e la sua vita era serena».

Già l’anno scorso però, durante una gita scolastica, la studentessa aveva avuto un primo assaggio delle sofferenze future. «Alcuni coetanei di un’altra sezione l’avevano presa in giro, lei ne era rimasta ferita. Per questo aveva chiesto di non essere messa in classe con certe persone nel passaggio del triennio». Cosa non avvenuta, la nuova terza classe si è rivelata ostile.

Adesso  la studentessa lascerà Ferrara, ospite fuori provincia della famiglia della sua compagna. “Per me è un grosso sacrificio – si sfoga la madre – perché io qui ho il mio lavoro e non posso trasferirmi. L’ho cresciuta bene, è una ragazza brava e intelligente, non merita – non meritiamo – tutto questo».

 

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