Tentano di far cadere in una trappola diplomatica la premier Giorgia Meloni spacciandosi per leader africani e farle dire cose scomode sui temi di politica estera come l’immigrazione, i rapporti con la Francia e, soprattutto, la guerra in Ucraina. I due autori della burla telefonica in realtà erano comici russi, molto noti nel loro Paese e non nuovi a imprese del genere con politici e personaggi di spicco dell’economia.
I due sono riusciti a eludere, con sconcertante facilità, i controlli e i filtri di palazzo Chigi, ma non a far cadere la Meloni in chissà quali clamorose contraddizioni, tranne la sorprendente ammissione di stanchezza dell’Italia e di altri Paesi europei nella guerra in Ucraina. “Il conflitto in Ucraina? Vedo che molti sono stanchi – dice la Meloni al falso rappresentante della politica africana – a dire la verità, potremmo essere vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita”.
Quanto alla controffensiva ucraina, Giorgia Meloni ha ammesso che “non sta forse andando come ci si aspettava” e che sta provocando diverse crisi, “anche immigrazione, inflazione, aumento dei prezzi dell’energia”.
Il testo della conversazione tra la leader e uno dei due sedicenti politici africani è stato diffuso nelle ultime ore, costringendo la presidente del Consiglio, pressata dai giornalisti per ottenere spiegazioni, a intervenire con una nota fatta uirmare dal suo consigliere diplomatico.
Il 18 settembre scorso due noti comici russi, Vovan & Lexus, considerati – secondo RaiNews – vicini ai servizi d’intelligence del Cremlino, hanno chiamato al telefono la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, uno dei due si è finto un leader africano.
Insieme l’hanno coinvolta in una conversazione sulla politica estera. Il tentativo dei due era far cadere Meloni in una trappola diplomatica e farle dire frasi scomode specialmente sulla guerra in Ucraina.
La presidente del Consiglio è rimasta ferma sulle posizioni ufficiali del Governo: “Siamo vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita. Il problema è trovarne una che possa essere accettabile senza distruggere il diritto internazionale”, ha detto.
“L’Ucraina non ha avuto il successo che ci si aspettava in primavera – ha precisato Meloni nella conversazione – La controffensiva dell’Ucraina forse non sta andando come si aspettavano. Sta procedendo, ma non ha cambiato il destino del conflitto. Quindi tutti comprendono che (il conflitto) potrebbe durare molti anni se non proviamo a trovare delle soluzioni. Il problema è quale sia la soluzione accettabile senza aprire altri conflitti”.
Oggi la nota di Palazzo Chigi: “L’Ufficio del Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni.
L’episodio è avvenuto il 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre”.
In passato Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stolyarov, questi i veri nomi di Vovan & Lexus, avevano preso di mira altri leader internazionali, come il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, e l’ex segretario di Stato Usa, Henry Kissinger.