Pretty Woman, uno dei classici contemporanei dei film d’amore, un incredibile successo di pubblico, grazie anche a una colonna sonora che riprende la canzone del 1964 Oh, Pretty Woman di Roy Orbison, che ha ispirato il titolo del film. Una fiaba tra Cenerentola e Il brutto anatroccolo piena di contraddizioni.
Il film uscì nelle sale 23 anni fa. Ottenne una candidatura ai Premi Oscar, 4 candidature e vinto un premio ai Golden Globes. In Italia al Box Office Pretty Woman ha incassato 254 milioni. La regia film è di Garry Marshall, con Julia Roberts, Richard Gere, Ralph Bellamy, Laura San Giacomo, Jason Alexander.
La trama è presto detta: un manager incontra una prostituta e le dà lezioni di classe, secondo la migliore tradizione di Pigmalione. Come in My Fair Lady le cose non sono semplici. Lei, una splendida Julia Roberts al debutto in una grande produzione, non vuole tornare indietro e s’innamora; lui, dal canto suo, alla fine di una riunione d’affari decide che lei è la donna della sua vita.
Peccato che, nonostante i soldi non possano comprare l’amore, il fascino del denaro di Richard Gere “concorra alla cotta”. Si ha quindi l’impressione che ci sia stata, come si sospetta, una manipolazione del copione originale che doveva essere un po’ più crudo e meno zuccheroso.
Lietta Tornabuoni sulla Stampa scrisse di questo film: “Affaristi voraci e prostitute avide stanno bene insieme: bella scoperta. Hanno lo stesso mondo di ambizioni e desideri, la stessa volgarità, la stessa passione del possedere, lo stesso gusto per il lusso della roba costosa: l’unica differenza sta nei soldi, tra chi ne ha molti e chi ne ha meno, oppure non ne ha. Da una simile constatazione il regista Garry Marshall riesce a tirar fuori una “romantic comedy” che ha avuto grandissimo successo di pubblico.
Cenerentola più Pigmalione: una prostituta simpatica viene sottratta da un bell’uomo ricco al suo lavoro sordido e al lurido Hollywood Boulevard di Los Angeles, e proiettata tra le ricchezze, i vestiti firmati, le comodità e le automobili rutilanti di Beverly Hills; un uomo di mondo prende sotto la sua protezione la prostituta, le insegna a vestirsi e ingioiellarsi, a non portare la parrucca biondo platino, a non esagerare col turpiloquio, ad assistere in modo conveniente a spettacoli d’Opera e a partite di polo, a muoversi senza goffaggine nei grandi alberghi…”