Penso che a volte bisognerebbe avere il tempo di fermarsi a un cielo come questo- terso, perfetto e freddo- e semplicemente dirlo a chi amiamo.
di Sara Di Antonio
Sono ferma in un atrio e finalmente riesco a guardare il cielo, che stranamente non è grigio. Prendo fiato tra una commissione e l’altra, come una bambolina del carillon stanca dopo l’ennesima giravolta.
Le ragazze come sempre richiedono dei contorcimenti, delle virate, delle difficilissime tensioni muscolari: quasi che volessero misurare così il tanto amore, o il poco amore, che sentono di dover meritare.
Chi invece ama onestamente non ha bisogno di dimostrazioni, o di frasi: ma conoscete voi qualcuno che non abbia mai chiesto, almeno una volta, una sommaria verifica di ciò che proviamo, insomma una prova reale, tangibile, concreta?
Ecco, io attualmente di prove tangibili non ne ho. A volte aggiungo un filo di trucco, quando la giornata diventa particolarmente difficile e impegnativa. Ora capisco mia nonna, che non rinunciò al rossetto neppure attorno ai novanta, lei sempre decisa, fiera. E ogni piatto, ogni dolce, era del tempo tolto a lei stessa per provare a tutti che in fondo ci voleva bene.
Penso che a volte bisognerebbe avere il tempo di fermarsi a un cielo come questo- terso, perfetto e freddo- e semplicemente dirlo a chi amiamo, come un piccolo segreto da non divulgare.
Nota: Sara è mia figlia. La Bastigliaweb è un sito aperto a tutti, quindi anche a Sara, libera da sempre nelle sue scelte e nelle sue idee. (PdA)