Con un video sui social Chiara Ferragni comunica ai suoi follower la chiusura del procedimento che Antitrust aveva avviato sul caso “uova di Pasqua” con Dolci Preziosi. Come già anticipato dalla stessa Autorità garante della concorrenza e del mercato, le aziende dell’influencer, TBS Crew srl e Fenice srl, hanno presentato impegni valutati positivamente e resi vincolanti.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha concluso l’istruttoria aperta lo scorso gennaio sulla diffusione delle comunicazioni commerciali con cui sono state pubblicizzate le uova di Pasqua griffate dall’influencer. “Il procedimento — ricorda l’Autorità — era stato avviato nei confronti delle società Fenice, Tbs Crew e Sisterhood e di Cerealitalia Industrie Dolciarie. Alla vendita del dolciume era associata un’iniziativa benefica a favore dell’impresa sociale ‘I Bambini delle Fate’”.
Tramite l’istruttoria, l’Autorità intendeva verificare se le informazioni potessero indurre i consumatori a ritenere che, acquistando quella tipologia di uova, avrebbero contribuito a sostenere economicamente l’impresa benefica.
Gli altri, invece, riguardano il futuro delle due società legate all’influencer che ora “si assumono l’impegno, a cui tengo in modo particolare, della separazione totale delle operazioni commerciali delle società dalle attività benefiche che comunque non smetteremo di fare”. Infine, il terzo prevede la formalizzazione di “regolamentazioni interne per il corretto svolgimento delle attività di comunicazione e di marketing”.
L’Autorità verificherà la piena e corretta attuazione degli impegni da parte delle società, e in caso di inottemperanza, oltre a riaprire il procedimento, potrà applicare una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10.000.000 euro nonché, qualora l`inottemperanza sia reiterata, disporre la sospensione dell’attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni.
Esprime soddisfazione il presidente del Codacons Carlo Rienzi: “Si conclude con successo l’operazione trasparenza avviata dal Codacons già nel 2020 per tutelare i cittadini della operazioni di beneficenza opache o ingannevoli – spiega –. Riteniamo corretta la decisione dell’Antitrust di sostituire le sanzioni con donazioni in favore dei soggetti più bisognosi, ma la cosa più importante è che finalmente si blocca l’assurdo connubio tra beneficenza e vendite di prodotti, considerato che le società di Chiara Ferragni si sono inoltre impegnate a separare in modo netto e permanente le attività con finalità commerciali da quelle con finalità benefiche”.