venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

L’evento nella masseria di Vespa: la grande marchetta della Rai

Si è parlato e scritto tanto della masseria in Puglia di Bruno Vespa, omaggiato in questo weekend dalla presenza di quasi tutto il governo e di Giuseppe Conte, ben inserito nel nuovo establishment. La Schlein, seppure invitata, ha preferito non esserci. Ma è scoppiata una’aspra polemica sull’opportunità che la Rai concedesse  tanta gratuita pubblicità occulta a un suo collaboratore.

In una lettera inviata al neoamministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, i consiglieri Francesca Bria e Riccardo Laganà, quest’ultimo designato dai dipendenti della tv di Stato, chiedono chiarimenti sull’evento organizzato da Vespa nella sua masseria in Puglia, vicino a Manduria. Se si sia in presenza di pubblicità occulta in favore dell’attività imprenditoriale del giornalista e se la registrazione della striscia serale dello stesso Vespa all’interno della sua proprietà “non pregiudichi le credibilità e l’indipendenza dell’informazione pubblica”.

In altre parole, i due consiglieri Rai chiedono chiarimenti su una colossale marchetta (questa la definizione più terra-terra in voga nelle redazioni dei giornali seri), in favore sia di Bruno Vespa, sia del governo che ha partecipato in massa, prima tra tutti Giorgia Meloni, all’evento nel lussuoso bed and breakfast. Foto: Giorgia Meloni e Vespa alla Masseria da professionereporter.eu

La lettera è stata inviata anche a tutti gli altri componenti del Cda, al magistrato della Corte dei Conti e al responsabile Anti-corruzione dell’azienda. La masseria, sottolineano Bria e Laganà, “è a tutti gli effetti un’attività imprenditoriale dedita a ospitalità, ristorazione, wellness, organizzazione eventi e produzione di vino” e “l’evento sarebbe stato ripreso anche dalle testate e dai siti online del servizio pubblico televisivo con relativo risalto mediatico”.

C’è anche il rischio – si sostiene nella lettera – di un potenziale conflitto di interessi  e la ripresa televiva nella masseria del programma Cinque minuti potrebbe pregiudicare “la reputazione e la credibilità del servizio pubblico che dovrebbe sempre assumere un atteggiamento di indipendenza e terzietà rispetto a soggetti politici e imprenditoriali”.

Il presidente della Federazione della Stampa (Fnsi), Vittorio Di Trapani, aveva annunciato un esposto all’Antitrust: “Vespa fa finta di non capire: non ho posto la questione del suo asservimento, ma quella del maxi spot per la sua masseria. E su questo non risponde”. Chiarimenti erano stati chiesti anche dall’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai. Il giornalista aveva risposto che il Forum era alla quarta edizione e che “quando abbiamo ospitato i ministri del governo Draghi nessuna obiezione”, mentre “appena è arrivato al governo il centrodestra, ci scopriamo asserviti. Come mai?”.

                       LA MASSERIA A CINQUE STELLE

In Italia ci sono certezze che affondano nella storia: le tasse, le commissioni parlamentari per non decidere alcunché, Sanremo, l’esodo intelligente di Ferragosto, la gita di Pasquetta e… le presentazioni dei libri di Bruno Vespa per le quali si mobilitano primi ministri, capitani d’industria e l’onnipresente Rai, la tv di Stato che il giornalista-scrittore-conduttore-imprenditore-enologo-vignaiolo-ristoratore domina dall’alto di un contratto ad personam e di un’apprezzata e ultradecennale disponibilità a reggere le sorti del potere, con delimitazioni culturali e politiche, però, ben definite: dal centro verso destra e viceversa, con rare capatine o sbandate a sinistra.

Ora tra le nuove certezze che s”affacciano nel panorama del quasi inizio estate c’è la masseria, ovvero il bed and breakfast Li Reni, a due passi da Manduria, nel cuore della Puglia che tanto piace alla gente che piace per il sole, il mare, il mangiare e il bere. Qui Vespa ha creato un paradiso, almeno stando a ciò che ci viene raccontato chi ha avuto il privilegio di vederla o a ciò che viene rappresentato in video e foto. Roba di classe, ad invito almeno in questo weekend, anche se qualcuno, per sminuirne la portata, ha parlato di un festival del vino.

Una masseria che emana, per avvertirlo basta guardare le immagini, il profumo di un vino primitivo già superpremiato, piatti della nobile terra di Puglia, comfort e silenzio, e vista mozzafiato. Ma soprattutto emana il profumo del potere, che venerdì si è presentato in pompa magna alla corte di Bruno per parlare di tutto, ma soprattutto, e qui sta la geniale intuizione del vignaiolo, per pubblicizzare la sua creatura grazie al corteo mediatico al seguito.

Roba fine, visti i prezzi di sicuro all’altezza della qualità. Si arriva fino a 300 euro a notte per godere di un placido soggiorno cullati da tanto ben di dio. Se poi arriva il nuovo potere il cerchio si chiude, l’impresa è riuscita, poiché la curiosità e l’ostentazione del bello e del lussuoso diventa, almeno in Italia, un veicolo di propaganda eccezionale. Vespa queste cose le sa e le sa sfruttare con intelligenza mista a furbizia.

Ma chi non afferra il messaggio, vecchio come i medium, è una parte della politica che dichiara di combattere il malgoverno ma che si lascia invischiare, nell’illusione che accettare un invito stia a significare buona educazione, in una strategia comunicativa che va a tutto vantaggio di chi i fili li regge.

Se McLuhan ci ha insegnato che “il mezzo è il messaggio”, la magione di Vespa ci indica che il nuovo villaggio globale è la masseria stessa. Impossibile non essere lì, non degustare il meglio del meglio, magari parlando anche di inflazione, Pnrr, guerra in Ucraina, presidenzialismo, eccetera eccetera.

E qui sta la caduta di stile e di immagine, che in pochi hanno avvertito, di uno dei leader dell’opposizione, quel Giuseppe Conte che aspira a diventare il vero e unico competitore della Destra ma che, nel cin-cin con Vespa, non fa altro che prendere parte a un rito che il potere stesso, i dotti lo chiamano establishment, pretende da chi conta per autoalimentarsi e per riaffermare un predominio culturale ed elettorale.

Giuseppe Conte e Bruno Vespa brindano nella masseria in Puglia del giornalista Rai (Foto da Il Riformista)

Elly Schlein, invece, non è caduta nell’equivoco e, sebbene invitata, ha preferito evitare il corteo dei politici che per un weekend si sono trasformati negli sponsor di un giornalista affermato, potente e ricco. Anzi, ha tenuto a replicare a una premier che si trova sempre a suo agio nei luoghi dove l‘establishment emana il suo inconfondibile e inebriante profumo: “La Meloni mi attacca dalla masseria di Vespa – ha detto –  si preoccupi invece di dare risposte al Paese più che preoccuparsi di me e delle mie preoccupazioni”. Stavolta il “non esser lì” della Schlein si nota di più.

Il presidente dei Cinque Stelle, apprezzato ex premier, si è allontanato, invece, dal suo mondo, forse perché attratto da ciò che la masseria ha messo in ben evidenza sul suo sito, una frase di Ovidio che dice molto di più di uno slogan efficace creato da qualche agenzia pubblicitaria: “Appresta il vino i cuori e alla passione li fa più pronti: sfumano i pensieri; nel molto vino ogni penar si stempra.” Forse Conte ha voluto “stemprare” ogni pena nel molto vino” e far sfumare certe pene elettorali.

Piero Di Antonio

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