Sono arrivati a bordo di 200 bus da tutta Italia i 20mila metalmeccanici e lavoratori dell’automotive che sono sfilati a Roma da Piazza Barberini a Piazza del Popolo questa mattina dalle 9 alle 14. Con loro in piazza anche rappresentanti dell’opposizione. Massiccia l’adesione allo sciopero convocato da tutte le sigle sindacali d’Italia, sette i siti industriali in cui i lavoratori aderenti alla UGL hanno organizzato sit-in e mobilitazioni: Torino, Bari, Potenza, Napoli, Avellino, Cassino e Termoli.
“Noi non vogliamo stare a guardare – afferma il leader della Cgil Maurizio Landini – Serve un rilancio delle politiche industriali. Il governo convochi le parti sociali, Stellantis e le aziende della componentistica a Palazzo Chigi perché c’è bisogno di un piano strategico complessivo in Italia e in Europa”. In piazza i leader dell’opposizione, a pochi giorni dall’audizione in Parlamento dell’Ad di Stellantis, Carlos Tavares, e del voto sulle mozioni sul settore automotive.
”Il presidente della Repubblica, custode della nostra Costituzione, ascolti il silenzio delle fabbriche chiuse e il rumore della vita della nostra Repubblica fondata sul lavoro in questa piazza”. È l’appello che Michele De Palma, leader Fiom, rivolge a Mattarella, dal palco della manifestazione. ”Elkann – continua il segretario – ieri ha ricordato la marcia dei 40mila. Purtroppo avevamo ragione noi anche negli anni 80: oggi non sarebbero in grado di farla, quella marcia, perché i dipendenti Stellantis sono meno di 40mila”. E riferendosi ai sindacati americani ed europei, che si sono uniti alla protesta: ”Siamo riusciti a unire tutti, lavoratori, imprese, politica e cittadini. Siamo al centro della nascita di un movimento multinazionale per la difesa dei diritti dei lavoratori”
Il segretario della CISL Luigi Sbarra considera la manifestazione un grido d’allarme “per chiedere a Stellantis di presentare un piano serio, per rilanciare il settore. Chiediamo a Tavares di rafforzare gli investimenti e salvaguardare e tutelare i posti di lavoro diretti e dell’indotto. Al governo chiediamo di essere garante”.
In sintonia con Sbarra il segretario della UIL Pierpaolo Bombardieri: “Il governo deve convocare Tavares insieme ai sindacati e chiedere di mantenere gli impegni presi da Stellantis in questi anni, in cui prendeva i contributi di questo Paese, e deve intervenire per abbassare i costi dell’energia che sono troppo alti. E chiarire qual è la linea di politica industriale. La piazza chiede di fare presto”