martedì 22 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Da vent’anni in carcere per la morte dei 4 figli, scagionata dagli scienziati

Nel 2003 era stata condannata a 40 anni di carcere: adesso, grazie a una nuova inchiesta basata su analisi genetiche e che ha consultato i massimi esperti scientifici, una donna di 55 anni è stata graziata. E’ quanto riporta la BBC in una corrispondenza da Sidney.

“Kathleen Folbigg, definita la peggior serial killer femminile dell’Australia,  ha trascorso 20 anni in prigione dopo che una giuria l’aveva condannata per aver ucciso i figli Caleb e Patrick e le figlie Sarah e Laura. Ma una recente inchiesta ha sentito gli scienziati sostenere i quattro bambini potrebbero essere morti naturalmente. La donna è stata quindi graziata e scarcerata”.

Ora il caso della 55enne è diventato come uno dei più grandi errori giudiziari in Australia. La Folbigg, che ha sempre sostenuto la sua innocenza, è stata rinchiusa per 25 anni nel 2003 in un carcere di massima sicurezza per l’omicidio di tre dei bambini e l’omicidio colposo del suo primo figlio, Caleb. Ogni bambino è morto all’improvviso tra il 1989 e il 1999, con i pubblici ministeri al suo processo che sostenevano di averli soffocati.

“Precedenti appelli – racconta il giornalista Tom Housden – e un’inchiesta separata del 2019 sul caso non hanno trovato motivi per ragionevoli dubbi dando maggior peso alle prove circostanziali nel processo originale della signora Folbigg”.

Ma alla nuova inchiesta, guidata dal giudice in pensione Tom Bathurst, i pubblici ministeri hanno accettato che la ricerca sulle mutazioni genetiche avesse cambiato la loro comprensione della morte dei bambini.  “È impossibile comprendere la ferita che è stata inflitta a Kathleen Folbigg: il dolore per la perdita dei suoi figli [e] quasi due decenni rinchiusi nelle carceri di massima sicurezza”, ha detto il suo avvocato, Rhanee Rego.

Per comprendere ciò che è accaduto sotto il profilo scientifico bisogna affidarsi a Chiara Di Lucente che su Wired scrive: “In effetti, le analisi eseguite sul dna dell’imputata e dei suoi bambini hanno rivelato la presenza di una mutazione a carico del gene della calmodulina – una proteina che, tra le altre cose, aiuta a regolare le contrazioni cardiache – che avrebbe causato la morte delle due figlie di Folbigg e di altre mutazioni associate a un disturbo neurogenetico probabilmente responsabile del decesso di uno degli altri due figli.

A vent’anni dalla condanna, quindi, le autorità giudiziarie hanno concluso che Folbigg probabilmente non ha avuto niente a che fare con la morte dei suoi figli, ma che è stata vittima di sfortunatissime coincidenze genetiche”.

La foto di Kathleen Folbigg è tratta dalla BBC World News

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