Un Trump estremamente aggressivo si spinge oltre i dazi che ha deciso di far scattare contro Messico, Canada (25%) e Cina (10%), indicando che presto arriveranno altre tariffe ad ampio raggio a scuotere tutto il commercio gobale. Nel mirino sono settori che vanno dal farmaceutico a petrolio e gas, dai chip ad acciaio e alluminio. Parlando della Ue ha poi detto che è pronto a imporre tariffe perché “l’Europa ci tratta malissimo”. Per gas e greggio ha citato la data del 18 febbraio. Ma l’Europa non sta a guardare ed è pronta a reagire alla guerra commeciale scatnata dal presidente Usa. L’Unione europea si prepara all’attacco commerciale di Trump e, per bocca di un suo portavoce ha ribadito che «l’Ue resterà fedele ai suoi principi e, se necessario, sarà pronta a difendere i propri interessi legittimi»

 Una precisazione Trump l’ha offerta sul petrolio canadese: i dazi, ha detto, dovrebbero essere del 10%, cioè scontati rispetto al 25% invocato in generale contro l’import dal Paese. Il petrolio canadese è un caso delicato: rappresenta il 60% del totale delle importazioni Usa della materia prima e dà lavoro a decine di migliaia di americani in raffinerie specializzate, date le sue caratteristiche diverse da quello estratto in patria.

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