L’ex calciatore della Roma ed ex allenatore della Spal, Daniele De Rossi, ha vinto la causa contro il direttore di Repubblica Carlo Verdelli e i giornalisti Carlo Bonini e Marco Mensurati. L’articolo sotto inchiesta era “La rivolta di De Rossi e dei tre senatori contro Totti” e sottotitolato “Una stagione buia, il licenziamento dell’allenatore Di Francesco e il misterioso addio al capitano: ecco cosa è successo davvero”, pubblicato il 30 maggio 2019. Ne dà notizia il sito Professione Reporter (professionereporter.eu).
“L’articolo – spiega De Rossi – supponeva una fronda all’interno del club durante la stagione ed ebbe un grande impatto e creò molte polemiche, a Roma e nel mondo del calcio, vista la caratura dei personaggi, la grande, antica e comprovata amicizia tra me e Totti, nonché il rapporto che legava me, all’epoca capitano della Roma, e il tecnico Di Francesco”.
De Rossi aveva chiesto al giornale le scuse e una rettifica. Non essendo state raccolte le sue richieste, è seguita una querela. Il Tribunale di Roma ha dato ragione al giocatore e ha condannato il giornale, il direttore e i due giornalisti al risarcimento danni per un ammontare di 27.000 euro più il pagamento delle spese legali, 9.000 euro.
L’intera somma, come promesso da De Rossi sarà devoluta all’ospedale Bambino Gesù di Roma. De Rossi ha commentato: “È stato dimostrato che quelle ricostruzioni infamanti che mi avevano profondamente ferito e amareggiato, erano totalmente false. L’unica mia consolazione è che a beneficiare del risultato di questa causa sarà il reparto oncologico del Bambin Gesù”.
L’articolo sulla rivolta di De Rossi occupava due pagine. La notizia della condanna dei tre giornalisti non ha trovato spazio su la Repubblica, né sull’edizione di carta né sull’online. All’epoca dell’uscita dell’inchiesta e della reazione di De Rossi, Marco Mensurati dichiarò: “L’articolo si basa su documenti e testimonianze dirette”. (La foto di De Rossi e Totti è tratta da Il Romanista)
“Per quanto riguarda la minaccia di querela di De Rossi aspetto serenamente la notifica della querela e vi invito tutti a quello che si preannuncia come il processo del secolo: nel senso che a quel punto avremo modo di esibire documenti che ovviamente abbiamo in tribunale e di chiamare i testimoni che non potranno mentire”.
“Sarà molto divertente, aspetto con estrema serenità e tranquillità: temo che non arriverà sinceramente, però se dovesse accadere sarà piuttosto divertente”. Verdelli non è più direttore di Repubblica dall’aprile 2020, Bonini è il vicedirettore, mentre Mensurati ha lasciato il giornale.