All’estero anche un gran numero di giovani chirurghi. Dal congresso nazionale dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI) in corso a Roma arriva un allarme sulla fuga dei cervelli all’estero, molti dei quali giovani chirurghi. “Negli ultimi anni – ha informato il professor Pierluigi Marini, presidente del Congresso – circa 10mila specialisti hanno lasciato il nostro Servizio sanitario nazionale, in particolar modo specialisti della sanità pubblica, per andare all’estero. E una percentuale importante ha riguardato i chirurghi. Si tratta di dati davvero preoccupanti. A questa perdita importantissima e gravissima, che non possiamo permetterci per sostenere la nostra sanità, si somma un altro fattore: i giovani non scelgono più di fare il chirurgo. Quest’anno circa 200 borse di studio sono andate perse“.
SEQUESTRO DELLA PICCOLA KATA: CINQUE INDAGATI A FIRENZE

Svolta nelle indagini sul sequestro della piccola Kata Alvarez, rapita dall’ex hotel occupato Astor il 10 giugno. La Procura di Firenze ha indagato cinque persone. Tre di loro sono state riprese dalle telecamere di videosorveglianza mentre uscivano dall’albergo, il giorno della scomparsa della bimba, con due trolley e un borsone. Secondo gli investigatori avrebbero potuto contenere all’interno la piccola. Altri due occupanti dell’albergo sono indagati dopo il ritrovamento di tracce di sangue nei bagni delle loro stanze, nei giorni successivi al sequestro. L’iscrizione nel registro degli indagati per queste cinque persone permetterà di effettuare accertamenti e comparazioni con il Dna della piccola Kata.
SBARCATE IN ITALIA LE PERICOLOSE “FORMICHE DI FUOCO”
E’ tra le specie più invasive e pericolose per l’agricoltura e anche per l’uomo al mondo. 88 nidi sono stati individuati vicino a Siracusa e si tratta del primo avvistamento in Europa. In Italia è scattato l’allarme dopo che uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology ha confermato la notizia, che ora preoccupa tanto le persone quanto gli agricoltori. Sono stati ritrovati in Sicilia dopo che l’insetto si era già diffuso in buona parte del pianeta. Current Biology è guidato dall’Istituto spagnolo di Biologia evoluzionistica, al quale hanno collaborato anche l’Università di Parma e l’Università di Catania. Lo studio sulle formiche di fuoco è stato guidato dal dottor Mattia Menchetti dell’Ibe, l’Institut de Biologia Evolutiva, centro di ricerca congiunto dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona e del Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo (CSIC) fondato nel 2008. La formica di fuoco, conosciuta anche come “formica guerriera” (il cui nome scientifico è Solenopsis invicta), è una formica di piccole dimensioni, di colore bruno rossastro, altamente invasiva e con una rapidissima capacità di diffondersi in natura. Oltre ad avere un pungiglione capace di infliggere punture molto dolorose per l’uomo provocando anche gravi reazioni allergiche, queste formiche possono creare enormi danni alle coltivazioni in quanto i formicai sono capaci di danneggiare le piante fin dalle radici, portando in breve tempo alla distruzione di intere piantagioni. Il cambiamento climatico, avvertono gli scienziati, favorisce il velocissimo riprodursi delle formiche di fuoco.
ARRESTATO IN FRANCIA PER VIOLENZA SESSUALE SU 4 DONNE A REGGIO E.
Arrestato in Francia un uomo accusato di aver violentato quattro donne a Reggio Emilia sulla camminata del ‘Lungo Crostolo’. L’uomo, rintracciato dalla polizia di Reggio in una indagine diretta dal procuratore capo Calogero Gaetano Paci, è ora detenuto in Francia con l’accusa di violenza sessuale. Anche in Germania l’uomo è accusato di stupro.
“TRATTATA DA SCHIAVA DA MIO MARITO”. IL PM: “MA E’ LA SUA CULTURA”
Lei, vittima di maltrattamenti in famiglia, non ci voleva credere. “Dove è la giustizia e la protezione tanto invocata per le donne tra l’altro incoraggiate a denunciare al primo schiaffo? Oppure il fatto che io sia una bengalese, mi rende di meno valore dinanzi a questo pm?”. Il pubblico ministero in questione è il magistrato della procura di Brescia che ha chiesto l’assoluzione per l’ex marito della donna nata in Bangladesh ma cresciuta in Italia e che nel 2019 ha trovato il coraggio di denunciare.”Sono stata trattata da schiava, picchiata, umiliata, con la costante minaccia di essere portata in Bangladesh”. Fanno rumore le parole del pm: “I contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa da parte dell’odierno imputato sono il frutto dell’impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge per conseguire la supremazia sulla medesima, atteso che la disparità tra l’uomo e la donna è un portato della sua cultura che la medesima parte offesa aveva persino accettato in origine”.