venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

“Kiev non puo’ vincere”. L’emendamento anti-Meloni della Lega subito ritirato

AGGIORNAMENTO. L’emendamento della Lega che chiedeva un cambio di strategia dell’Italia nella guerra in Ucraina è stato ritirato in extremis. Si è sfiorata una crsi nella maggioranza. Ecco che cosa era avvenuto in Senato.

L’Ucraina non può vincere la guerra, basta armi”: Un testo della Lega presentato a sorpresa in Senato va contro la premier Giorgia Meloni e potrebbe generare, come sta già facendo, attriti e scontri nella maggioranza di governo che si è sempre detta in prima linea nel sostegno a Kiev.

Il testo è stato presentato dal capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, e va in votazione questa mattina, a margine dell’approvazione della proroga del decreto che concede armi all’Ucraina per tutto il 2024. Si legge che il governo deve impegnarsi «nelle competenti sedi europee» per una «concreta e tempestiva iniziativa volta a sviluppare un percorso diplomatico, al fine di perseguire una rapida soluzione del conflitto. Si dice che l’Ucraina non ha alcuna possibilità di vincere la guerra e che gli italiani sono contrari all’invio delle armi.

Citando le parole di Guido Crosetto, Romeo evidenzia che lo stesso ministro della Difesa ha chiarito che la «controffensiva estiva dell’Ucraina non ha dato i risultati attesi» e pertanto, «dopo quasi due anni, il conflitto presenta le caratteristiche di una tradizionale guerra di posizione, anche in considerazione del fatto che gli sforzi finora sostenuti hanno esaurito le risorse necessarie per alimentare ulteriori spinte offensive».

Romeo aggiunge che le elezioni americane potrebbero portare a breve a un disimpegno dalla questione – leggi vittoria di Donald Trump e che  «secondo le principali analisi dei più importanti centri di ricerca di studi strategici, quando un conflitto fra Stati supera la durata di un anno, c’è un alto rischio che questo si protragga per un lungo periodo». Insomma, tutti elementi che dovrebbero portare a lavorare maggiormente per la pace.

La posizione di Romeo è stata accolta con favore in particolare da Stefano Patuanelli  dei Cinque Stelle. «Chiederemo di poter sottoscrivere l’odg del senatore Romeo e voteremo a favore. Ne condividiamo totalmente le premesse e anche se il dispositivo d’impegno al Governo non accenna al necessario stop alla fornitura di armi, riteniamo sia implicito proprio dalla lettura delle premesse», dice il Senatore.

ABBATTUTO AEREO RUSSO: 65 MORTI

Un aereo da trasporto militare russo IL-76 è precipitato nella zona di Belgorod, in Russia e vicino al confine ucraino, dove volano droni incrociati e colpi di contraerea. Secondo Kiev trasportava armi.

Secondo i russi trasportava soldati 65 ucraini, prigionieri di guerra sulla via di uno scambio già pianificato. Un guasto? Un abbattimento? I media ucraini scrivono che “fonti dell’Ufficio presidenziale” hanno ammesso la caduta del volo russo parlando di un trasporto di missili.

La Difesa russa sostiene che i radar hanno registrato il lancio da parte ucraina di due missili. Secondo il dicastero moscovita, gli ucraini “hanno abbattuto l’aereo con l’obiettivo di dare la colpa alla Russia per l’eliminazione di personale militare ucraino” che era sull’Iliushin ma in qualità di prigionieri da scambiare, 65 uomini di un gruppo di circa 200. Lo scambio sarebbe dovuto avvenire nel pomeriggio nel punto di frontiera russo-ucraino di Kolotilovka.

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