Rapporto Invalsi 2023: divario Nord-Sud troppo ampio, esiti in peggioramento rispetto al periodo pre-Covid, risultati soddisfacenti in inglese alle medie e preoccupanti in matematica che si conferma la bestia nera degli studenti, meno dispersione scolastica e qualche dato in controtendenza che fa ben sperare: questa la fotografia della scuola italiana. Al Sud solo il 50% di chi va a scuola comprende ciò che legge.
L’ Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione ha impartito quest’anno 2,6 milioni di prove cartacee e 5,2 milioni al computer agli studenti delle elementari, delle medie e delle scuole superiori.
Si nota quanto il 2019, l’anno precedente alla pandemia, si possa considerare come un anno spartiacque: in pochissimi casi i risultati delle prove raggiungono i livelli del 2019. Da ciò si può dedurre che il Covid, la Dad, e l’isolamento abbiano avuto conseguenze importanti nei livelli di apprendimento degli studenti italiani.
I divari territoriali permangono in quasi tutti i casi, con differenze davvero notevoli tra Sud e Nord, anche se con qualche eccezione: alle medie, ad esempio, le zone del Mezzogiorno sono in controtendenza, con risultati in miglioramento in italiano e matematica.
Preoccupa l’apprendimento della matematica, con risultati in netto peggioramento già alla scuola primaria; diversa la situazione dell’inglese, i cui risultati, come ha detto il presidente Invalsi Roberto Ricci presentando oggiil rapporto 2023, sono soddisfacenti soprattutto alle medie e al quinto superiore.
ELEMENTARI
Alla scuola primaria le prove, cartacee, vengono impartite al secondo anno di corso (Grado 2) e al quinto (Grado 5). Al secondo anno le prove vertono su italiano e matematica. Al quinto anno riguardano anche l’inglese (reading e listening).
Seconda primaria: le prime differenze a livello territoriale si possono riscontrare già al secondo anno della scuola primaria. In italiano la situazione ha un andamento simile. Sia per quanto riguarda l’italiano, sia la matematica, c’è un calo significativo in leggera flessione rispetto al 2022, ma in forte calo rispetto al 2021 e al 2019.
Quinta primaria: la situazione non sembra riuscire a migliorare, anzi, anche al quinto anno sono state rilevate differenze notevoli tra i livelli di risultati. I divari tendono ad aumentare. Gli allievi con risultati bassi in matematica nella zona Sud e Isole passano dal 45% al 47%.
I risultati in italiano e matematica sono in drastico calo rispetto al 2021 e al 2019, quindi anche prima del Covid. Inglese: la tendenza non cambia. Nell’area Sud e Isole, la percentuale di allievi che non raggiunge il prescritto A1 è doppia (reading) o più che doppia (listening) rispetto al Nord Italia. Gli incrementi che sono stati notati nel 2022 non trovano, purtroppo, riscontro nel 2023, anno in cui si è arrivati ai risultati del 2021. La matematica porta differenze a Sud e Isole già dalla seconda primaria e anche in quinta.
“La prova di lettura inglese ha un comportamento negli esiti molto più vicina all’italiano, quella di ascolto molto più vicina alla matematica”, ha riassunto il presidente Invalsi Roberto Ricci. Per quanto riguarda l’italiano, infatti, non si segnalano difficoltà significative quanto in matematica. La pandemia, inoltre, pare avere prodotto effetti di lunga durata che hanno ancora strascichi importanti.
SCUOLE MEDIE
Alla scuola secondaria di primo grado le prove, computerizzate, si somministrano al terzo anno (Grado 8) e vertono su italiano, matematica e inglese. Per quanto riguarda l’italiano, gli esiti sono in calo a livello nazionale rispetto al 2019 ma in leggero aumento rispetto al 2022 (dal 61% al 62%). Al Sud è stata registrata una controtendenza: i dati sono in miglioramento rispetto al 2021, avvicinandosi a quelli del 2019.
La stessa cosa accade in matematica: anche in questo caso, al Sud i dati sono in miglioramento, avvicinandosi a quelli pre-pandemia. I risultati generali di italiano e matematica presentano forti differenze territoriali nei livelli estremi: una regione come il Veneto, ad esempio, ha un numero alto di eccellenze e un numero basso di studenti fragili. In diverse regioni del Mezzogiorno la quantità di studenti che non raggiunge almeno un livello base (3) è ancora molto elevata.
SCUOLE SUPERIORI
Nella scuola secondaria di secondo grado le prove, al computer, vengono somministrate al secondo anno (Grado 10) per quanto riguarda italiano e matematica, e al quinto anno (Grado 13) per quanto riguarda italiano, matematica e inglese.
Seconda superiore: in italiano c’è un peggioramento sostanziale dei risultati: si parla del 63% di studenti che raggiunge il livello base, contro il 70% del 2019. Situazione diversa in matematica, in cui c’è un certo miglioramento anche se solo rispetto al 2022 e anche se solo di un punto percentuale (dal 54% al 55%). Ci sono differenze considerevoli a livello territoriale: si parla, al Nord est, del 67% contro il 38% raggiunto al Sud e Isole.
Quinta superiore: qui i risultati sono piuttosto stabili rispetto al 2022, anche se lontani rispetto al 2019. Situazione simile in matematica, anche se in questo caso le zone del Sud sono in controtendenza, con percentuali che vanno ad aumentare. Per l’inglese bisogna sottolineare il fatto che da quest’anno negli istituti professionali ci si aspetta il B1+ alla fine degli studi come traguardo atteso. Altrove, invece, il B2.
La differenza negli esiti nei territori è molto ampia. Emblematico il confronto tra Nord est e Sud e Isole: nel reading si passa da una percentuale di 70% di studenti che hanno raggiunto i traguardi nel Nord Est contro nemmeno il 50% al Sud e Isole
Le eccellenze e la dispersione scolastica. Secondo i dati Invalsi, gli studenti eccellenti aumentano nelle regioni più fragili. Più studenti eccellenti a Trento, poco numerosi in Calabria e Campania. I livelli di dispersione scolastica implicita sono altissimi in Sardegna, anche se in diminuzione, e molto bassi a Trento e in Friuli. A livello generale, comunque, c’è una diminuzione. Coloro che sono vittime di dispersione implicita sono di più maschi, di solito già bocciati, iscritti ai professionali, con background sociale basso, anche se ci sono eccezioni interessanti. Ad esempio a Bolzano sono state rilevate molte eccellenze anche nei professionali.
Che fine hanno fatto i ragazzi di terza media del 2018? I ragazzi di terza media del 2018 oggi si sono diplomati: che fine hanno fatto? Il 10,8% di loro ha accumulato un anno di ritardo; il 10,4% è uscito dal sistema formativo (un dato davvero troppo elevato), mentre il 72,3% ha completato la maturità.