Il presidente di Viale K, don Domenico Bedin, entra con coraggio nella campagna elettorale per il rinnovo della giunta comunale di Ferrara e denuncia, senza avvitarsi in giri di parole, il comportamento “vergognoso del vicesindaco leghista Nicola Lodi, detto “Naomo” (nella foto alla guida una ruspa). La lettera di don Bedin è stata pubblicata dal giornale online estense.com.
Il sacerdote dell’associazione – che a Viale Krasnodar aiuta le persone emarginate, gli immigrati appena arrivati in città, i detenuti in misura alternativa al carcere e tutte le persone che versano in situazioni di estrema povertà – denuncia, in particolare, il fatto che “alcuni rappresentanti delle comunità straniere di Ferrara vengono contattati dal vicesindaco per entrare nella Lega, e questi accettano. E’ veramente bello sapere – commenta – che chi è stato rifiutato e considerato un pericolo per la società ferrarese ora sia considerato un deposito di voti utili per continuare a governare contro chi arriva dalla miseria e dalle guerre. Non c’è proprio nessuna vergogna!”.
Un’accusa che don Bedin fa precedere dal ricordo delle gesta che hanno contraddistinto nel recente passato l’azione di Naomo particolarmente aggressiva.
“Quando per vincere le elezioni mostrava e gridava lo slogan “più rum meno rom” in una marcia verso via delle Bonifiche dove si trovavano nel campo alcune famiglie italiane Sinte. Oppure quando sullo scavatore distruggeva le campine degli ospiti appena trasferiti con dispregio delle loro povere cose. Forse la città non sa che poi alle famiglie sinte, dopo varie peripezie e scoprendo che erano italiane e ferraresi, con tanto di domanda di assegnazione di casa popolare, è stata data una casa gestendo bene le graduatorie. Non si poteva fare la cosa senza umiliarli in quel modo indecente e razzista?
E non posso dimenticare il picchettaggio a Gorino contro quelle ragazze profughe che ci ha messo alla berlina in tutta l’Italia. Anche a Formignana un pomeriggio freddo Naomo si è schierato contro l’arrivo di alcuni profughi in una casa da me gestita. Quel giorno i ragazzi furono accolti, per merito suo, da una squadra della celere in tenuta antisommossa…
In prospettiva quegli atteggiamenti violenti e di chiusura, tutti appoggiati dal resto della giunta almeno con il silenzio, sono stati politicamente sciocchi.
In questi ultimi giorni le categorie imprenditoriali agricole, insieme ad artigiani, ristoratori e industriali, hanno sottolineato l’importanza della presenza degli immigrati nelle loro aziende e rilanciano la richiesta di ulteriore manodopera. I profughi arrivati in questi anni in provincia sono stati distribuiti quasi sempre nelle frazioni del territorio (dove Naomo amava fare i blitz) e giovani accolti trovano immediatamente lavoro. Sono una risorsa importante per l’economia ferrarese. Ma il Comune di Ferrara non ha messo a disposizione neppure un immobile, neppure per i profughi ucraini!
Ripristinare immobili e sistemare viabilità e monumenti nelle frazioni spopolate senza pensare che questi luoghi possono essere luoghi di vita solo attraverso una saggia politica di accoglienza ed integrazione è solo miopia e sperpero di energie.
Infine si viene a sapere che alcuni rappresentanti delle comunità straniere di Ferrara vengono contattati da Naomo per entrare nella Lega e questi accettano. E’ veramente bello sapere che chi è stato rifiutato e considerato un pericolo per la società ferrarese ora sia considerato un deposito di voti utili per continuare a governare contro chi arriva dalla miseria e dalle guerre. Non c’è proprio nessuna vergogna!
don Domenico Bedin